Arrestato il 38enne di Clusone
in fuga dopo lo schianto mortale

Un violentissimo scontro frontale tra due auto, un'anziana morta sul colpo, sua sorella ferita in modo grave e il conducente dell'altra macchina che si allontana dal luogo dell'incidente chiedendo un passaggio. È la sequenza del drammatico incidente stradale che ieri mattina a Comenduno di Albino è costato la vita a Maria Turconi, una pensionata di 78 anni che abitava a Rho (Milano) ed era in auto insieme alla sorella Franca di 75 anni, ferita gravemente.

Il presunto responsabile dell'incidente è stato rintracciato alcune ore dopo a Colzate dai carabinieri: si tratta di un trentottenne di Clusone, M. B., che ha precedenti penali ed è stato condotto in carcere per rispondere di omicidio colposo e fuga dopo incidente. Sarà interrogato lunedì.

Lo scontro è avvenuto verso le 11,15 all'imbocco dell'ex strada statale 671 in direzione di Bergamo, poco lontano dal ponte vecchio di Cene. A scontrarsi sono state una Fiat Punto che viaggiava in direzione Bergamo e una Fiat 600 che procedeva in direzione opposta.

Secondo le ricostruzioni, la Punto, condotta dal trentottenne, dopo aver imboccato il cavalcavia della superstrada, durante un sorpasso si è scontrata frontalmente, per cause ancora da accertare con precisione, con la 600 su cui viaggiavano le due anziane sorelle milanesi, dirette verso l'alta valle dove avrebbero trascorso un periodo di villeggiatura.

Nel terribile impatto i due automezzi si sono accartocciati e Maria Turconi, che guidava la 600, è morta sul colpo mentre la sorella Franca, che sedeva accanto a lei sul sedile passeggero anteriore, ha riportato ferite gravi in diverse parti del corpo.

Il conducente della Punto, ferito in modo meno grave, secondo l'accusa è sceso dall'auto dopo lo schianto e ha scavalcato il guardrail, calandosi sulla vecchia provinciale che corre parallela alla superstrada. Qui ha chiesto un passaggio al conducente di un furgone della ditta «Ecologia e ambiente» di Como, che viaggiava verso Albino: salendo a bordo del furgone il trentottenne, che perdeva sangue, avrebbe detto all'autista che gli serviva urgentemente un passaggio per andare a chiedere soccorso.

L'autista l'ha quindi accompagnato fino al semaforo di Comenduno, non distante dal luogo dell'incidente, dove il trentottenne è sceso dal furgone: da quel momento di lui si sono perse le tracce. Nel frattempo sul luogo dell'incidente sono intervenuti i vigili del fuoco di Gazzaniga, Clusone e Bergamo, che hanno tagliato con le cesoie le lamiere contorte della 600 per consentire di estrarre le due donne dall'abitacolo.

Il corpo senza vita di Maria Turconi, che avrebbe compiuto 79 anni il prossimo settembre, è stato estratto alle 12,30 dopo l'autorizzazione rilasciata dal magistrato e portato al cimitero di Comenduno, mentre la sorella in gravi condizioni è stata subito affidata al 118 che le ha prestato i primi soccorsi e l'ha trasportata all'ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo, dove i medici hanno stabilito una prognosi di guarigione di 40 giorni.

Sul luogo dello schianto sono intervenuti anche diversi equipaggi delle forze dell'ordine. Gli agenti della polizia locale di Albino hanno svolto i rilievi in collaborazione con colleghi del Consorzio di polizia locale Valle Seriana che si sono occupati della viabilità, mentre i carabinieri delle stazioni di Albino e Clusone, insieme ai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia, hanno avviato gli accertamenti per cercare di identificare il conducente della Punto.

L'utilitaria è intestata ad un cittadino tunisino di Piario che però, dalle verifiche svolte subito dopo, è risultato essere in carcere dallo scorso settembre per reati in materia di stupefacenti. I militari dell'Arma sapevano che l'auto del tunisino detenuto veniva utilizzata anche da M. B., il quale ha la residenza a Clusone ma, a quanto si è appreso ieri, da qualche tempo non avrebbe una dimora fissa.

Le indagini si sono dunque concentrate sul trentottenne bergamasco, che verso le 17 è stato rintracciato a Colzate e dopo le verifiche del caso è stato arrestato. L'uomo, che ha precedenti, è stato accompagnato nel carcere di via Gleno a Bergamo per rispondere di omicidio colposo e fuga dopo incidente stradale.

Nella Fiat Punto sono state trovate alcune vistose tracce di una polvere bianca, su cui ieri erano ancora in corso le analisi di laboratorio. Sempre nella vettura, è stata trovata anche una confezione con la scritta «Mannitolo», un farmaco che, tra i vari impieghi, viene usato anche per tagliare la cocaina. Concluse le operazioni di soccorso e di sgombero della sede stradale con la rimozione dei mezzi, la provinciale è stata riaperta al traffico verso le 13,30.
 Emanuele Biava
 Franco Irranca

© RIPRODUZIONE RISERVATA