Stadio, l'Ordine degli architetti:
«Bandire un concorso pubblico»

All'Urban Center si è tenuto un seminario organizzato dall'Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Provincia di Bergamo sul tema «Nuovi stadi». Marco Tomasi, referente dell'Ordine degli architetti, ha messo in evidenza i limiti che Bergamo ha nell'affrontare il problema stadio.

Limiti che sono sintetizzabili nell'incapacità di avere un progetto condiviso e in un rapporto irrisolto con la modernità, nel senso che una città prevalentemente storica come Bergamo ha problemi nell'accettare la modernità.

Secondo l'Ordine degli architetti, in relazione alla costruzione del nuovo stadio a Bergamo, è necessario bandire un concorso pubblico e favorire molte occasioni di confronto perché si possa realizzare un progetto veramente bello e condivisibile.

È intervenuto anche l'assessore all'Urbanistica del Comune, Andrea Pezzotta, il quale ha ripresentato il progetto del Parco dello sport della Grumellina, che dovrebbe essere fruibile da parte della popolazione tutta le settimana e in cui sono inseriti sia lo stadio, sia il palazzetto dello sport. Progetto finanziato da capitali privati e attualmente bloccato per il cambio societario ai vertici dell'Atalanta.

Pezzotta ha espresso apprezzamento per l'idea del concorso pubblico, ma non è di facile attuazione, in quanto il Comune punta al finanziamento dei privati che naturalmente devono avere la possibilità di scegliere senza essere legati a un concorso pubblico, visto che i soldi ce li mettono loro.

Il moderatore Gianluca Gelmini ha sollevato il problema dello stadio in una città, stadio che è considerato un'ambiguità in quanto è a metà tra un'infrastruttura e un monumento. E che presenta notevoli difficoltà d'inserimento in un ambito cittadino per le sue dimensioni e per tutte le problematiche inerenti la sicurezza e l'ordine pubblico.

È in corso la presentazione di tre progetti di stadi che sono stati realizzati in contesti avvicinabili a quelli di Bergamo. Per lo stadio di Jaen, in Spagna, relatore Ignazio Rubino, per quello di Lucerna, in Svizzera, Daniel Marquez e per quello di Braga, in Portogallo, Carlo Nozza. Nel calendario dei lavori anche l'intervento dell'economista Rico Maggi.


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