Nel lago fioriscono le alghe:
nessun pericolo, controlli in corso

È un lago a macchia di leopardo il Sebino in questi giorni. Attenzione: non sono macchie evidenti quelle che lo screziano. Lo sono, però, sulle rive dove l'acqua è più ferma e in certe zone dov'è pure più bassa, per esempio a Clusane. Qui tratti di superficie sono coperti da una specie di polvere, un velo giallino-verdastro che opacizza lo specchio del lago.

In alcune zone, soprattutto sulla sponda bresciana, anche a diversi metri al largo si notano queste chiazze di colore diverso dal tipico verde del lago. Non c'è da stare allegri: in gergo si chiama «waterbloom», che in italiano si traduce in fioritura dell'acqua. A fiorire, però, sono i cianobatteri, chiamati anche alghe azzurre o alghe verdi-azzurre invisibili perché sono organismi unicellulari.

In concentrazioni particolarmente elevate - e finora le soglie previste dalle varie direttive ministeriali quest'anno non sono mai state superate - i cianobatteri possono dare qualche fastidio ai tantissimi bagnanti che affollano le rive per sfuggire al caldo torrido di questi giorni. In particolare, possono dare problemi a occhi e pelle. E ingeriti in gran quantità, sono tossici.

Attualmente non c'è alcun allarme, anche perché soprattutto sulle rive bergamasche il fenomeno è già in netta attenuazione e il livello dell'acqua di tutto il lago è ancora piuttosto elevato. Non c'è, inoltre, alcun divieto di balneazione emesso dalle due Asl provinciali di Bergamo e Brescia.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 13 luglio

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