Una dodicenne violentata
Disposta la perizia sul padre

Perizia psichiatrica per l'ivoriano accusato di avere violentato la figlia dodicenne, che poi aveva dato alla luce un maschietto. La perizia verrà formalmente affidata a settembre ad uno specialista. È comparso lunedì per la prima udienza preliminare, davanti al gup di Lecco Massimo Mercaldo, il trentunenne della Costa d'Avorio residente a Calolziocorte accusato di violenza sessuale aggravata sulla figlia dodicenne (che rimase incinta e ha dato alla luce un bimbo).

La richiesta di perizia accoglie in parte la serie di richieste avanzate dall'avvocato Nicodemo Gentile, legale di fiducia, subentrato al difensore d'ufficio avvocato Flavio Natali, che punta proprio sull'incapacità di intendere e volere al momento del fatto. Ispettori e poliziotti hanno indagato sulla vicenda, contando anche su alcune consulenze tecniche, tra le quali l'esame del Dna.

Lo scorso novembre la madre e il bimbo sono stati affidati agli operatori di due comunità, su provvedimento del giudice del tribunale dei minori di Milano. Per decisione del tribunale, ieri è comparso in udienza l'avvocato Giorgio Conti del Foro di Milano, nominato, alcuni giorni fa, per assistere madre e bimbo come parte offesa.

Il tentunenne detenuto è stato ieri assistito di fiducia dall'avvocato Nicodemo Gentile del Foro di Perugia, codifensore dell'ivorianio Rudy Guede, condannato per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Chercher. L'avvocato Gentile ha chiesto di poter ricorrere al rito abbreviato. L'ivoriano è stato tradotto dagli agenti penitenziari della casa circondariale di Cremona, con sezione speciale per gli accusati di violenza sessuale dove è detenuto dal 26 marzo scorso.

Era stato arrestato poche ore prima, in piena notte nella sua casa di Calolziocorte, dai poliziotti della squadra mobile con dirigente il commissario capo Silvio Esposito. I poliziotti temevano infatti una fuga nel Paese d'origine.

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