L'Anagrafe di Palosco insiste:
negata l'iscrizione al pachistano

«Il Comune di Palosco non potrà non tenere conto del parere negativo dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che ha definito l'ordinanza del sindaco di Palosco "comportamento discriminatorio"»: così la Fiom-Cgil commenta la notizia del rigetto ufficiale dell'iscrizione anagrafica al cittadino pachistano Ashraf Tahir, di 28 anni, in possesso di un regolare permesso di soggiorno.

Già a maggio l'extracomunitario si era visto negare l'iscrizione a voce. Ora, il rigetto è ufficiale, scritto nero su bianco, con comunicazione datata 10 luglio e con la seguente motivazione: «Considerato che il suo stato di famiglia, alla data odierna e se si provvedesse all'iscrizione della signoria vostra, conterebbe 4 soggetti e quindi si deve far riferimento a un reddito di 10.379,33 euro, vista la non presentazione di documenti attestanti un reddito derivante da fonte lecita di importo uguale o superiore a quello indicato, si rigetta la pratica di iscrizione anagrafica n. 43 del 5/06/2010».

All'inizio di giugno la Fiom-Cgil e il suo Coordinamento migranti avevano puntato il dito pubblicamente (anche attraverso i giornali locali) contro il provvedimento definendolo «illegittimo e discriminatorio nei confronti dei cittadini extracomunitari».

Con una lettera il sindacato aveva anche informato il prefetto di Bergamo, il questore (dai quali non è arrivata ad oggi alcuna risposta) e l'Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità), sollecitandoli ad intervenire.

Una risposta severa, che sgombra il campo dai dubbi sulla legittimità o meno dell'ordinanza del sindaco di Palosco, era arrivata proprio dall'Unar («Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali») negli uffici della Fiom-Cgil di Bergamo il 12 giugno. Il mittente definiva il provvedimento del Comune «comportamento discriminatorio».

«È davvero sconcertante che da parte del Comune di Palosco sia stata rifiutata la residenza. Ora che è arrivato anche il parere del Ministero delle Pari Opportunità, il Comune non può non tenerne conto - spiega Mirco Rota, segretario generale provinciale della Fiom-Cgil di Bergamo -. La Fiom-Cgil non si fermerà, comunque, di fronte a questo rifiuto. Abbiamo chiesto un incontro al Prefetto». Infatti, ieri è stata inviata al Prefetto Camillo Andreana una richiesta di incontro urgente su questa vicenda.

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