L'abbraccio di Dalmine a Testa
«Un uomo giusto e autentico»

Un uomo giusto e autentico, così è stato ricordato. Una folla commossa, con il mondo politico e finanziario accanto a tanta gente comune, ha partecipato sabato 31 luglio a Dalmine, nella chiesa di San Giuseppe, ai funerali di Ilario Testa, personaggio di spicco dell'imprenditoria bergamasca, noto soprattutto per essere stato il «papà» dell'aeroporto di Orio al Serio, scomparso improvvisamente mercoledì 28 luglio a 85 anni a causa di un ictus mentre era in vacanza in montagna, a Madonna di Campiglio.

Una cerimonia sobria e composta. Il corteo funebre è partito dall'abitazione in via Ratti 4 ed è giunto nella chiesa di San Giuseppe dove a presiedere la funzione è stato monsignor Leopoldo Girelli, vescovo in Indonesia, a Timor Est, e fratello del parroco, monsignor Ilario Girelli. Erano in totale undici i concelebranti. Tante autorità, dunque, e tutto lo stato maggiore dell'aeroporto, ma anche molte persone che avevano conosciuto nella vita di tutti i giorni Ilario Testa, rimasto sempre molto legato a Dalmine, e ne hanno sempre apprezzato le doti di umanità che andavano oltre le sue grandi virtù manageriali.

Testa, che aveva iniziato a lavorare come fattorino alla Dalmine all'età di soli 14 anni e ne era diventato amministratore delegato nel 1980, prima di essere nominato ai vertici della Sacbo e aver contribuito in modo fondamentale al rapido sviluppo dell'aeroporto di Orio al Serio, è stato ricordato dall'ex parroco di Dalmine, don Antonio Zucchelli, nella sua omelia, come un uomo giusto e autentico che ha donato la sua vita agli altri.

Ecco perché anche il funerale è stato permeato di luce e serenità, di sentimenti che vanno oltre la morte e la sofferenza. Di Testa è stata sottolineata la vita intensissima, ma il suo inesauribile spirito imprenditoriale non gli aveva mai negato di mantenere un rapporto di assoluta fedeltà con la famiglia. Presenti in prima fila la moglie Eugenia Pesenti, con cui è stato sposato per 62 anni, e tutti i familiari.

Infine, Elena Cortesi, responsabile del check-in di Orio dal 1988, ha letto un breve messaggio in cui ha ricordato Ilario Testa come un padre: «Fai buon viaggio e grazie per aver volato con noi». Per tutta la giornata le bandiere all'aeroporto di Orio al Serio saranno a mezz'asta in segno di lutto.

Intanto per celebrarlo, si concretizza in questi giorni, grazie alla sua famiglia, ai parenti e ai suoi amici, un progetto a cui Testa teneva molto. È infatti in programma, su iniziativa del Rotary Club Dalmine Centenario di cui Testa è stato socio onorario, la creazione di un fondo di solidarietà dedicato a Dalmine. Il fondo, che sarà appunto gestito dal Rotary Club Dalmine Centenario e controllato dalla famiglia Testa, sarà utilizzato per interventi di solidarietà nell'ambito territoriale di Dalmine.

La famiglia Testa ha chiesto a tutti coloro che avevano intenzione di inviare a testimonianza della propria vicinanza al dolore dei fiori, di devolvere l'importo che avrebbero speso al Rotary Club Dalmine Centenario sul conto corrente acceso presso la Banca della Bergamasca IBAN IT68 F089 4011 1010 0000 0853 218 causale «Fondo di solidarietà Ilario Testa».

«Immaginiamo Ilario sorridente e sereno, come sempre e come avrebbe voluto fossimo tutti noi, forse solo contrariato dal il fatto che il fondo di solidarietà porti il suo nome - hanno dichiarato dal Rotary Club Dalmine Centenario -. Ma come spesso ripeteva: «Non c'è il benché minimo dubbio» che il fondo di solidarietà oggi creato si alimenti, viva ed aiuti chi ha bisogno nel nome di chi tanto ha dato a Dalmine: Ilario Testa».

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