Via Giulio Cesare, ciclabile smantellata
Il Pd: in agosto per non dare nell'occhio

Lo si sapeva e proprio in pieno cliema ferragostano ecco che la giunta Tentorio toglie la pista ciclabile di viale Giulio Cesare. Una decisione molto discussa che ha visto le opposizioni, numerose associazioni e tanti cittadini sul piede di guerra. Ora la decisione è stata attuata e continuano le polemiche. «Bergamo, in compagnia del Comune di Cusano Milanino, ha questo primato in Europa: è la prima ed unica città che cancella una, anzi due, piste ciclabili - commenta  Pietro Vertova, consigliere comunale indipendente nei Verdi -. L'assessore Ceci si arrampica sugli specchi, proponendo ragioni di carattere tecnico che spiegherebbero il “sacrificio” di alcune piste ciclabili. Appare però evidente che il crescente problema del traffico in città  e il relativo dramma dell'inquinamento atmosferico non si risolve con provvedimenti “tecnici”, ma con una politica di mobilità sostenibile. L'obiettivo dovrebbe essere quello di incentivare l'uso dei mezzi pubblici e delle biciclette in sostituzione delle automobili private. Si sta andando nella direzione opposta. Purtroppo Ceci e la maggioranza di centrodestra non capiscono che la mobilità sostenibile è un'opportunità straordinaria per coniugare necessità e libertà nel trasporto cittadino».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giacomo Angeloni, consigliere comunale del PD e membro della Commissione Viabilità e Lavori pubblici: «Eliminare la pista ciclabile di Viale Giulio Cesare in pieno agosto denota almeno tre cose: questa giunta non ascolta i cittadini, dato che qualche mese fa più di 400 persone hanno manifestato la loro contrarietà a questa scelta assurda; la giunta sa di operare senza più il consenso dei cittadini e utilizza il periodo delle ferie per non dare nell'occhio e, inoltre, è chiaro a tutti che l'assessore Ceci e il sindaco Tentorio considerano le politiche di mobilità dolce come roba da centro sinistra. La politica sulla viabilità di questa amministrazione ha come unico fine l'utilizzo dell'auto ovunque e comunque, nonostante gli sforzi che in questi anni sono stati fatti nel senso opposto».

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