Luci sulla diga del Gleno:
in 1500 con gli occhi all'insù

La diga del Gleno illuminata per la “Giornata dell'energia”. L'evento di Enel Green Power in collaborazione con i volontari dell'Anpas Croce Blu di Gromo ha richiamato centinaia di villeggianti e turisti. Prima di una luce rossa, quasi a voler ricordare a coloro che stavano a valle ad ammirarla la tragedia del crollo, poi il passaggio graduale ad una luce più chiara, bianca, come se fosse giorno; infine di nuovo la luce rossa, prima di spegnersi lentamente.

“L'illuminazione della diga – spiega il dott. Giovanni Toninelli – è stata fatta sicuramente per ricordare le vittime della tragedia che ha segnato la storia della Valle di Scalve; è anche un monito per chi adesso si occupa di infrastrutture, è la dimostrazione di quello che accade se le cose non vengono fatte rispettando la natura e le regole di costruzione. Ma non è solo questo. È nostro dovere ricordare la tragedia, ma soprattutto è nostro dovere pensare al futuro. Futuro che nel nostro caso è rappresentato anche dal turismo. E a quale iniziativa migliore potevamo pensare per offrire uno spettacolo insolito a tutti (turisti e non) se non quella di illuminare una struttura che è simbolo di Vilminore? La Diga del Gleno richiama ogni anno in Valle migliaia di visitatori, è giusto valorizzarla: noi l'abbiamo fatto sia attraverso il progetto di recupero della zona del laghetto, e questa sera con questo spettacolo illuminotecnico. Speriamo che in molti abbiano gradito.”

E in molti erano davvero ai piedi della Diga per ammirarla, circa 1500 persone che si sono spostate verso Bueggio, verso la località Polza oppure sulla strada che da Vilminore porta a Colere, la Val Notte. Chi con i bus navetta organizzati dalla Pro Loco, chi con i propri mezzi, ma in moltissimi a piedi, armati di pile e frontaline, tutti con il naso all'insu ad aspettare di vedere le luci disegnare i contorni della diga. In molti sono saliti anche sul sentiero che porta alla Diga stessa, e da lì lo spettacolo è stato ancora più suggestivo di quello a Valle.

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