Una passione lunga 80 anni
È l'Aeroclub di Bergamo

Enrico Sperandio emerge da sotto il motore, appoggia la mano alla fusoliera, dice: «Faccio questo lavoro da più di trent'anni, ho cominciato durante il servizio militare. I piccoli aerei hanno bisogno di manutenzione, devono venire riparati, come un'automobile. I motori non sono cambiati granché in tutti questi anni. La vera rivoluzione è stata l'avionica, cioè l'elettronica applicata all'aviazione». Enrico Sperandio ha la tuta blu, la chiave inglese in mano. Saluta e torna sotto il motore in questa officina particolare, dove riposano tre piccoli aerei, l'officina «Orio Air Service srl», una società che si trova nell'Aeroclub e di cui lo stesso Aeroclub di Bergamo fa parte.

L'Aeroclub di Bergamo venne fondato nel 1930 e intitolato a Guido Taramelli, aviatore che si era distinto durante la Prima guerra mondiale. Primo presidente fu Antonio Locatelli, celebre aviatore tre volte medaglia d'oro nella Grande Guerra. In quegli anni la sede dell'Aeroclub si trovava al campo di volo di Ponte San Pietro-Brembate Sopra, il campo della società Caproni che costruiva aeroplani civili e militari e che fra l'altro realizzò nel 1938 uno dei primi motori a reazione del mondo. Dopo la guerra, nel 1947, l'attività dell'Aeroclub riprese a Orio al Serio. L'anno dopo si ricostituì anche la sezione aeromodellisti. Oggi l'Aeroclub di Bergamo offre una struttura nel grande perimetro aeroportuale di Orio, convive con lo scalo commerciale e con la base aerea dell'esercito. Dice il presidente, Marco Ghisalberti, 51 anni, bergamasco, pilota Alitalia: «Il fatto di trovarsi nello stesso luogo di un grande scalo commerciale impone delle attenzioni particolari e dei limiti. Sono limiti che fanno crescere la professionalità, la competenza dei soci. Un esempio? Quando decolla un aereo di linea i nostri piccoli velivoli devono restare in attesa. Inoltre i nostri voli vengono costantemente sorvegliati dalla torre di controllo in modo da essere sempre aggiornati, di non interferire con eventuali operazioni di volo commerciali».

Dopo Antonio Locatelli, presidente dell'Aeroclub fu Dino Sestini che con l'avvocato Tacchini fu tra i fondatori del sodalizio. Sestini rimase presidente fino al 1970. Si trovava a Orio fino ai primi Anni Sessanta anche la sezione di volo a vela che poi si trasferì a Valbrembo. Il presidente parla nel piccolo parco accanto alla sede del club, dove si trovano il bar, il ristorante, la sala riunioni. Dice Ghisalberti: «L'Aeroclub entrò nella Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto civile, quando venne fondata. Ne facciamo ancora parte, anche se con una percentuale minima. In fondo, la ragione d'essere degli aeroclub è quella di diffondere la passione, la pratica del volo. A tutti i livelli. Per questo all'Aeroclub di Bergamo appartiene anche una sezione di aeromodellisti, di fatto è un po' il primo gradino per i ragazzi che vogliono entrare nel mondo del volo».

I soci piloti del club sono centotrenta. La licenza di pilota privato viene conseguita in Aeroclub mediante un corso che dura circa un anno e che richiede almeno 45 ore di volo. La licenza consente di condurre tutti gli aeroplani leggeri monomotore. Ogni altro aereo per essere pilotato richiede un corso a parte, un tirocinio.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 agosto

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