Wwf:«Ciascuno divora
cinque ettari di territorio»

Basta cementificazione. Non solo in città ma anche nel resto della Bergamasca e men che meno sulle Orobie: il poco territorio verde rimasto nella nostra provincia va preservato. È il messaggio che il Wwf ha lanciato in occasione dell'anniversario di fondazione. Trentacinque anni compiuti, seimila soci e una nuova sede in via Ghislanzoni. Per il Wwf di Bergamo la situazione sembra rosea, ma non del tutto. Dice il presidente della sezione di Bergamo, Mario Zamboni: «La situazione del Wwf di Bergamo è senza dubbio positiva, i soci sono in gran numero. Meno positiva per quanto riguarda i soci che si impegnano, che lavorano. In questo settore abbiamo da fare passi in avanti». Passi in avanti. Durante una recente assemblea nei locali del centro La Porta, il tema del volontariato attivo è stato discusso da alcuni soci che hanno parlato di un venire meno dell'impegno, soprattutto fra i giovani.

Fenomeno che non riguarda certo soltanto il Wwf, ma che rappresenta comunque un campanello di allarme. Si è discusso di diversi altri argomenti, sono emerse proposte che forse verranno rese formali. Per esempio la proposta relativa a nuovi stadio e palazzetto dello sport. Alcuni soci hanno fatto presente come sia deleterio andare a consumare ulteriore suolo agricolo, verde, come nel caso dell'ipotesi cittadella dello sport a Grumello del Piano e pure nei campi dell'hinterland cittadino. Ma che assai più utile sarebbe collocare gli eventuali nuovi impianti sportivi per esempio in aree industriali (e fra qualche anno anche aree commerciali) abbandonate. Ed è stato detto che forse non è neppure necessario pensare per forza ad uno stadio o palazzetto in periferia estrema. Impianti sportivi a parte, c'è anche tutto il discorso della montagna da salvaguardare e valorizzare dal punto di vista naturalistico.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 23 agosto

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