Bimbo colpito da «rotavirus» al mare
Ferie incubo per una famiglia trevigliese

C'è anche un bimbo trevigliese di un anno fra i trenta colpiti la scorsa settimana da una forte gastroenterite, provocata da un virus derivato dalle feci contenute nel mare di Alba Adriatica, in provincia di Teramo. Teatro dell'accaduto, le acque della gettonata cittadina turistica – che gli operatori nazionali del settore hanno premiato con la «bandiera blu», il bollino che certifica le migliori località balneari –, ma risultate inquinate per il malfunzionamento del depuratore fognario.

Gli esami eseguiti dall'Arta (Agenzia regionale tutela dell'acqua) rilevano infatti che nei campioni prelevati erano presenti, in cento millilitri, 800.000 unità di batteri fecali, oltre ad azoto ammoniacale. Si tratta dei primi dati relativi ai campioni di acqua prelevati il 18 agosto a cento metri dalla foce del fiume Vibrata, in uscita dal depuratore consortile di Villa Rosa. Un quadro che spiega l'epidemia che ha colpito una trentina di bambini e la morìa di centinaia di pesci nel torrente che scorre a cavallo dei comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro, entrambi fregiati della «bandiera blu».

Il «rotavirus» che ha colpito i piccoli turisti si diffonde per via respiratoria, ma anche per contatto. È ciò che sostengono Marco e Laura Esposito, i genitori del piccolo Nicolò, il bimbo trevigliese di un anno ricoverato per sei giorni – dal 17 al 22 agosto, domenica – nella Pediatria dell'ospedale di Treviglio. Ieri mattina hanno presentato alla Compagnia cittadina dei carabinieri denuncia verso ignoti.

«Sarà la giustizia a fare il proprio lavoro, ma come genitori dovevamo denunciare questo increscioso episodio – spiegano –. Assurdo che una vacanza tanto desiderata e organizzata in un posto considerato uno dei più puliti d'Italia si trasformi in un incubo e, per poco, in dramma». La famiglia Esposito aveva raggiunto Alba Adriatica lo scorso 2 agosto per rimanere sino a Ferragosto. Due giorni più tardi, esattamente il periodo massimo di azione del virus, il piccolo Nicolò ha iniziato a vomitare e non avere più forze, quando già era nella sua casa di Treviglio: immediato il ricovero in ospedale e le massicce cure per contrastare l'enterite che ha debilitato il bimbo.

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