Belotti: «Una pugnalata al cuore
Addio alle partite in Curva Nord»

«Per me si è trattato di una pugnalata al cuore. Del resto ho 42 anni e da poco avevo sottoscritto il trentacinquesimo abbonamento consecutivo in curva Nord allo stadio “Azzurri d' Italia”. No, proprio, non me l'aspettavo una cosa del genere tanto più che ero alla festa della Lega e con il ministro Maroni avevo appena concordato un colloquio con il gruppo di supporter». Sono queste le parole pronunciate tutte d'un fiato dall'assessore regionale Daniele Belotti, da sempre collegato intensamente con la tifoseria atalantina.

Alla domanda, poi, se è fermo sull'idea di abbondare la postazione nella Nord, in occasione delle gare dei nerazzurri, ha risposto senza la minima esitazione: «A malincuore sono costretto a dire di sì. Ciò che è avvenuto ad Alzano Lombardo ha proprio dell'incredibile - commenta Belotti -. Doveva essere una serata serena, tranquilla e divertente invece per poco non si è sfiorato il peggio . C'erano intere famiglie, bambini compresi: pensate se una bomba carta o altro avesse colpito qualcuno. Tornando alle partite dell'Atalanta nella struttura sportiva di viale Giulio Cesare, continuerò naturalmente a vederle, ribadisco però non da quel settore che mi vedeva fedelissimo sostenitore dall'età di 7 anni».

Sulla sua opera di mediazione tra il gruppo di ultras e il ministro dell'Interno, Belotti ha poi precisato: «Per i tifosi si era paventata un'occasione più unica che rara per confrontarsi direttamente con Maroni e si erano creati ormai i presupposti per poterli attuare sino a quando non è scoppiato il putiferio. A quel punto tutto è purtroppo svanito».

Belotti si è poi dichiarato perplesso sul numero delle Forze dell'ordine preposte alla manifestazione: «Si sapeva da un po' che ci sarebbe stato il ministro dell' Interno, per di più al centro dell'attenzione anche per la tessera del tifoso - ha commentato -. Ciò nonostante non è che ci fossero agenti di polizia e carabinieri in linea con la portata dell' avvenimento».

L'assessore regionale ha anche raccontato di ricevere messaggi sul telefonino su quanto accaduto ad Alzano: «Non soltanto inviati dagli appassionati dell'Atalanta - precisa -. In pratica, all'unanimità tutti stigmatizzano l'accaduto esprimendo pure profondo rammarico e amarezza per il discredito che di conseguenza colpisce noi bergamaschi».

Arturo Zambaldo

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