Seriate, 30 centauri in corteo
per l'addio al motociclista Capone

Oltre trenta centauri, al termine della funzione funebre tenuta nella parrocchiale di Seriate, hanno preceduto questa mattina l'auto che trasportava il corpo di Lucio Capone, 59 anni, verso il vicino cimitero. Il gesto ha visibilmente commosso il corteo di parenti e amici che hanno voluto accompagnare lo scomparso nel suo ultimo tratto di strada. Un omaggio «rombante» tutt'altro che casuale poiché da svariati anni Lucio faceva parte del Moto Club Motorando Bergamo, che conta un centinaio di soci, e le due ruote sono sempre state la sua passione.

Ironia della sorte ha trovato la morte proprio in sella alla sua inseparabile Bmw Gs 1200, mentre era in vacanza in Austria con l'amico Mauro di Almè, anche lui in motocicletta. I due erano partiti lunedì per compiere un itinerario di qualche giorno. Lo schianto fatale è avvenuto il 24 pomeriggio verso le 18, nei pressi della cittadina austriaca di Hermagor, in Carinzia. Stando alla ricostruzione dell'accaduto, fornita da un giornale del posto, la moto di Capone sarebbe scivolata per un'ottantina di metri sull'asfalto bagnato dalla pioggia, rimbalzando poi contro un guardrail e un terrapieno.

Nonostante l'arrivo tempestivo dei soccorritori, che lo hanno raggiunto anche con un elicottero, l'uomo è morto durante il tragitto verso l'ospedale di Villach per i gravi traumi riportati in diverse parti del corpo. Lucio Capone, originario della Campagna ma da molti anni in Bergamasca, viveva in via Macchiavelli a Seriate, a ridosso della Celadina. Lavorava come funzionario di direzione per la compagnia Vittoria Assicurazioni. La sua scomparsa ha lasciato nel dolore la moglie Loredana, il figlio trentenne Matteo, il fratello Giovanni e la sorella Luisa. Circa 400 le persone, con i soci del Motorando quasi al completo, che  alle 10 hanno affollato la parrocchiale del Santissimo Redentore a Seriate. La funzione funebre è stata celebrata da don Cesare Micheletti, alla presenza del parroco monsignor Gino Rossoni.

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