Infortuni sul lavoro in flessione
ma 32 morti nel 2009 sono troppi

La dignità dell'uomo come lavoratore è stata sottolineata domenica a Novazza, contrada del comune di Valgoglio, dove è stato inaugurato il monumento dell'Associazione nazionale invalidi del lavoro, l'Anmil. Dignità che, è stato detto dagli intervenuti, deve comportare la messa in atto da parte dei datori di lavoro, ma anche da parte dei lavoratori, di tutte quelle precauzioni che possono evitare infortuni durante l'attività lavorativa.

«Perché, anche se in calo - è stato sottolineato -, i 32 morti sul lavoro nella sola Bergamasca sono sempre troppi». «Si deve lavorare per vivere e non vivere solo per lavorare - ha sottolineato il parroco don Primo Moioli nel corso della Messa nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo -. Tenendo conto che spesso, anche per le tante esigenze dell'attuale società, il lavoro occupa troppo tempo e, di conseguenza, possono accadere infortuni e vengono trascurati quei valori, vedi la famiglia e l'educazione dei figli, che sono fondamentali anche ai nostri giorni».

E benché siano parzialmente diminuiti in questi ultimi anni, anche a causa della crisi economica, gli infortuni sul lavoro sono ancora tanti, troppi. «Nel corso del 2009 - ha affermato il bergamasco Franco Bettoni, presidente nazionale Anmil - in Italia si sono verificati ogni giorno una media di 2.500 incidenti sul lavoro, con tre morti e 27 invalidi permanenti».

Ha poi aggiunto il presidente Anmil provinciale, Luigi Feliciani: «Nella Bergamasca lo scorso anno abbiamo registrato 18.000 infortuni, dei quali 3.000 invalidanti e 32 mortali». Come sopperire a questa grave situazione? Lo hanno spiegato Bettoni e Feliciani nel corso della manifestazione di Novazza: «Sensibilizzando lavoratori e imprese, agendo, come ormai facciamo da una decina d'anni, nelle scuole, dove portiamo l'esperienza diretta di giovani infortunati. Cercando cioè di creare una mentalità, già nelle giovani generazioni, rispettosa delle norme che regolano l'attività lavorativa nei diversi settori: industria, artigianato, agricoltura».

Nella provincia di Bergamo su 19.000 invalidi permanenti 8.000 sono soci Anmil. Per i soci l'associazione garantisce assistenza legale e, da poco, anche opera di patronato. Alle 63 sezioni in provincia e ai 30 referenti ora si aggiunge anche la sezione di Valgoglio. Leggi di più su L'Eco di lunedì 6 settembre.

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