Tagli alla spesa e poco shopping
Dopo le ferie Bergamo risparmia

Durante l'estate i bergamaschi sono stati i cittadini lombardi che, per risparmiare e far quadrare il bilancio familiare, hanno modificato maggiormente le abitudini di consumo e il punto vendita nella spesa settimanale. Ma non solo. Per contenere le spese hanno dovuto anche ridurre le attività del tempo libero (in particolare palestra, cene fuori casa, e aperitivi), continuando – come già succede da tempo – a non cedere alla voglia di shopping che porta ad acquistare vestiti.

È quanto emerge dall'indagine «I consumi e le famiglie lombarde: famiglie e fiducia in uscita dalla crisi», realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Digicamere attraverso interviste telefoniche con questionario strutturato, somministrate con metodo «Cati» a quasi un migliaio di famiglie stratificate in tutte le provincie lombarde.

Riducono le spese tre famiglie lombarde ad alto reddito su cinque e l'81% dei nuclei a basso reddito. A Varese c'è la più alta percentuale di famiglie che non ha ridotto alcuna voce di spesa (29%), a Monza e Brianza il record di chi ha rinunciato alle cene fuori casa (73%), mentre a Milano il 53% si è concentrato con grande impegno su primi prezzi e promozioni per non sbagliare la spesa settimanale. I cugini bresciani, rispetto ai bergamaschi, risultano molto più sensibili rispetto al risparmio nel carrello della spesa. Sono molto più disposti a cambiare supermercati e prodotti.

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