Bergamo ricorda monsignor Nicoli
In un libro la sua biografia

Un anno fa moriva monsignor Aldo Nicoli dopo una lunga malattia che aveva affrontato con forza straordinaria. La salma di don Aldo venne esposta nella navata di Santa Maria in Borgo, la chiesa quattrocentesca che si trovava in stato di abbandono e che egli volle restaurare. Fu un pellegrinaggio continuo, persino sorprendente, dal mattino alla sera tardi. Migliaia di persone andarono a porgergli l'estremo saluto.

Lunedì 13 settembre, a un anno dalla morte, Nembro lo ricorda con una Messa che verrà celebrata alle 20,30 dal vescovo emerito monsignor Lino Belotti. Al termine un concerto dell'organista Paolo Oreni e un'anteprima del volume in ricordo di don Aldo pubblicato in questi giorni dall'editrice Velar. Il libro sarà poi presentato venerdì 17 settembre alle 21 nella sala Alabastro del centro congressi Giovanni XXIII, in città. Titolo del volume: «Don Aldo Nicoli - Nel grande gioco della Provvidenza». Dice l'autore, Roberto Alborghetti: «Questo lavoro doveva concretizzarsi in un libretto di una cinquantina di pagine. Non abbiamo potuto farne meno di cento, tanti sono gli episodi, le riflessioni, gli aspetti della vita di monsignor Nicoli che sono emersi. E tanti altri ce ne sarebbero. Quello che più mi ha colpito è l'umanità di questo prete, la sua capacità di essere pastore, di stare vicino alle persone».


Don Aldo era stato ordinato sacerdote nel 1961 ed era stato destinato come curato a Comenduno. Dal 1968 in poi, don Nicoli aveva avuto soprattutto incarichi in Curia, in materia economica. Nel 1992 l'impegno tornò a essere soprattutto di tipo pastorale: venne inviato a Nembro come arciprete. Arrivò con la fama di manager, di prete dedito soprattutto agli affari e i primi momenti non furono facili, ma la conoscenza portò un profondo cambiamento di opinione, al punto che il sindaco di Nembro, Eugenio Cavagnis, dichiarò: «La sua eredità più grande, al di là delle opere materiali per cui è noto, è stata la capacità di fare comunità, anche fra le parrocchie».
Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha conosciuto don Nicoli negli ultimi mesi di vita. Ha scritto fra l'altro nella prefazione al volume di Alborghetti: «L'ho conosciuto con un animo continuamente proteso non solo al bene della Chiesa, ma a quello concreto degli uomini, dei giovani, dei bisognosi, delle parrocchie. Ciò che mi ha colpito è la sua coscienza sacerdotale: la preoccupazione pastorale, l'amore per la sua parrocchia, la fraternità con tanti preti».

Il libro presenta anche una nota introduttiva di monsignor Lino Belotti, vescovo emerito della nostra città, per tanti anni al fianco dell'allora vescovo monsignor Roberto Amadei. Ha scritto monsignor Lino Belotti: «Un cammino, quello di don Aldo, che permette di ammirare bellissimi e diversissimi panorami: umani, ecclesiali, sportivi, diocesani, parrocchiali...».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 13 settembre

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