Caso di estorsione a Grumello
Due bergamaschi condannati a 12 anni

Dodici anni di reclusione per estorsione e incendio doloso, tremila euro di multa, con tutte le spese processuali da pagare. Senza dimenticare una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro, più altri 10 mila da risarcire ad ognuno dei tre figli e alla moglie del titolare della «Emmegieffe - Tetti in legno» di Grumello. È questa la condanna, con pene superiori alle richieste del pm Maria Cristina Rota (che aveva chiesto nove anni), inflitta venerdì 17 settembre a Giuseppe Breviario 58 anni di Bergamo, e Giancarlo Griggio, 56 anni, di Costa di Mezzate, finiti a processo in tribunale per la vicenda che riguarda un'estorsione.


I fatti risalgono al periodo fra luglio e dicembre 2008 e raccontano di una storia di soldi reclamati 20 anni dopo, pistole puntate, incendi dolosi e fratelli che organizzano collette in famiglia per scongiurare minacce e attentati, imprenditori costretti ad assoldare guardie del corpo e intercettazioni telefoniche. Nel mirino dei due imputati era finito I. B., il titolare della «Emmegieffe - Tetti in legno» di Grumello, dal quale Breviario pretendeva 175 mila euro per un credito di 350 milioni di vecchie lire che vent'anni prima l'imputato avrebbe fatto recuperare all'imprenditore. Così dopo alcune pressioni, i due prima avrebbero compiuto un'estorsione e poi appiccato il fuoco all'azienda del titolare.

Questi episodi, nel mese di dicembre 2008, avevano indotto i familiari dell'imprenditore ad avvertire i carabinieri che avevano arrestato Breviario e Griggio. La sentenza del collegio giudicante – presieduto dal giudice Vito Di Vita (a latere Federica Gaudino e Ilaria Sanesi) – ha rincarato la condanna rispetto alle richieste del pm per estorsione e incendio doloso, mentre ha ritenuto che il fatto non sussiste in merito al capo d'imputazione che riguardava le minacce aggravate.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 18 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA