Moria di pesci nel Serio nel 2005
Assolta la Manifattura Albino

Due coniugi erano finiti nei guai cinque anni fa in quanto responsabili della ditta Manifattura di Albino srl, in via Pradella, accusati a vario titolo di inquinamento del fiume Serio, con conseguente moria di pesci, immissione nell'ambiente di sostanze chimiche con livelli superiori al massimo consentito, smaltimento di rifiuti in modo non conforme alle normative. Per non parlare della mancanza di autorizzazioni specifiche per l'emissione di sostanze nell'atmosfera.

Ora, dopo aver avuto il sequestro di parte dell'azienda, essere stati mandati a giudizio e aver affrontato il dibattimento, marito e moglie - lei amministratrice della società e legale rappresentante, lui responsabile tecnico e gestore - sono stati assolti con formula piena dal giudice Lucia Graziosi (per delle violazioni amministrative in tema di sicurezza sul posto di lavoro era stata elevata una sanzione, pagata a suo tempo dopo aver sanato l'irregolarità).

Lo stesso pubblico ministero in aula aveva chiesto l'assoluzione, ma prospettando per quasi tutte le accuse l'ormai avvenuta prescrizione dei fatti in contestazione, e a questa conclusione si era riportata anche la Provincia, che si era costituita parte civile con l'avvocato Giorgio Vavassori. Il giudice invece ha accolto le considerazioni della difesa, sostenuta dagli avvocati Emilio Tanfulla e Gianluca Quadri, assolvendo i due imputati nel merito, con la formula piena e per non aver commesso il fatto.

La sentenza mette quindi la parola fine a una vicenda iniziata nel febbraio del 2005, con una improvvisa moria di pesci nel fiume Serio. In particolare verso la fine di febbraio un forte inquinamento dovuto a sostanze tossiche nel fiume aveva provocato nella zona di Villa di Serio l'affioramento di parecchi pesci morti, almeno trenta o quaranta quintali secondo gli esperti.
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