Polizia di Stato, festa del patrono
Consegnate 30 medaglie al Merito

«Chi opera nel corpo della Polizia di Stato è custode della società, dell'ordine pubblico e delle persone indifese». Queste le parole pronunciate da monsignor Davide Pelucchi, vicario generale della Diocesi di Bergamo, durante l'omelia nella messa celebrata oggi, 29 settembre, nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, in occasione della festività di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.

I poliziotti, ha aggiunto monsignor Pelucchi, sono dei «veri angeli custodi che combattono il male e vogliono custodire l'alta dignità dell'uomo». Quindi, il vicario generale della Diocesi di Bergamo ha voluto ricordare la figura di Giovanni Palatucci (1909-1945), nato in Campania, entrato in polizia, è ultimo questore italiano di Fiume dove salvò 6 mila persone tra ebrei e oppositori del fascismo. Arrestato e torturato dalla Gestapo, venne condannato a morte, pena commutata nella deportazione a Dachau dove morì di tifo. Un riferimento importante quello a Palatucci, per la sua doppia valenza: è uno dei 16 laici tra i «Testimoni della fede» oltre che aver dato la vita con indosso la divisa da poliziotto.

Al termine della funzione religiosa, nella sala d'onore della Questura, il prefetto di Bergamo, Camillo Andreana, ha consegnato le benemerenze: 30 medaglie al Merito di servizio (9 d'oro, 6 d'argento e 15 di bronzo) e 8 croci di bronzo per anzianità di servizio.

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