Treviglio, l'appello del sindaco:
discarica incompatibile col parco

Il futuro della ex cava Vailata di Treviglio, indicata per ospitare una discarica di cemento-amianto, passerà anche attraverso il voto del Consiglio provinciale che affronterà uno specifico ordine giorno, nella seduta consiliare in programma lunedì 4 ottobre.

Un argomento che tiene banco da parecchio tempo e che vede l'amministrazione comunale trevigliese contraria all'insediamento della discarica, come del resto già votato all'unanimità in Consiglio comunale (compresa la minoranza Lega-Pdl) in contrapposizione al «sì» della Regione e al «nì» della Provincia, entrambe rette dal centrodestra. Parere contrario è stato espresso anche dalle amministrazioni di Casirate e Calvenzano, comuni confinanti con Treviglio e interessati dall'eventuale collocazione della discarica.

L'incompatibilità di un sito di cemento-amianto nella zona Sud di Treviglio è avvalorata dai contenuti della proposta di revisione del redigendo Pgt, presentata dal sindaco Ariella Borghi. «Una zona che rientra in un ambito di grande qualità urbanistica e ambientale - ha spiegato - con un quartiere di pregio formato da un parco pubblico lungo le infrastrutture e da servizi innovativi. Andrebbe finalmente a ricucire una zona da sempre separata dal resto del territorio comunale posto più a Nord. Un progetto per non creare espansione in modo concentrato intorno alla città e anche non creare periferie per salvaguardare l'agricoltura in quelle aree che sono risultate le più fertili».

Nella proposta di revisione del Pgt, nell'area posta più a Est rispetto alla zona dell'ex cava Vailata, sarebbero previsti spazi sportivi, residenze, servizi e un parco pubblico: «Siamo passati dalle parole ai fatti - ha sottolineato il sindaco -. L'incompatibilità è ancora più evidente e concreta perché possiamo presentare una precisa proposta di destinazione d'uso della ex cava, come ambito di trasformazione dedicato sì ai servizi e residenze, ma soprattutto a spazi sportivi fruibili per la cittadinanza, magari da dedicare a sport minori consentendo ai trevigliesi di non spostarsi altrove per praticare le diverse discipline».
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