Grumello, addio a Francesca
«l'angelo di via Nicolai»

Ecco. Tutto è compiuto e Francesca se n'è tornata dove forse è sempre stata, tra gli angeli. È andata via ieri mattina presto, scivolando in silenzio dai respiri faticosi ad altre braccia, amorevoli come quelle di mamma Emanuela, di papà Lorenzo e della sorella Aira, ma molto, molto più grandi.

Era una bambina candida, la chioma nerissima: una Biancaneve, croce e delizia della casa di via Nicolai a Grumello dove da ieri tutto il paese – grandi e piccoli – si è messo in fila per salutarla. Proprio lei, che il paese non l'aveva nemmeno mai visto e certo non era una che si vedeva in giro di frequente. Eppure tutti sapevano che c'era, «quell'angelo di via Nicolai» dicevano.


Era nata 13 anni fa e non con la camicia. Tre mesi dopo il parto, i primi segni di una vita tutta in salita: ipoplasia ponto-cerebellare, una malattia degenerativa e rara, una sentenza. Non si poteva sperare di vederla imparare a camminare, a parlare, a giocare. Non sarebbe andata all'asilo e poi alle elementari, non alle superiori, non avrebbe stretto amicizie, non amori, non avrebbe avuto figli. Non una vita «normale». Non sarebbe stato facile occuparsi di lei. Di pianti ne deve aver fatti eccome mamma Emanuela e insieme tutta la famiglia. Ne deve aver fatta di fatica, di notti insonni, di lunghi giorni in ospedale.

Eppure. Passati i primi mesi di angosce e interrogativi, ci prendi la mano, vedi che la vita va avanti, seppur su binari che mai ti saresti immaginato prima. Per Francesca si era costruita una nuova normalità, non sempre facile, ma con il passare degli anni all'angelo tutti ci avevano fatto l'abitudine. Anche chi la vedeva ogni tanto alla scuola materna, poi alle elementari, a spasso con la mamma, papà o Aira. Insomma, c'era un posticino anche per lei qui a Grumello, del resto di fastidio Francesca ne dava così poco. Nessuna pretesa, nessuna bizza d'adolescente, niente cose di quaggiù. Era pura luce.

Un lumicino che si è spento ieri mattina. A un certo punto mamma Manu non ha più sentito i suoi rantolini. Biancaneve se n'era andata. Stasera alle 19 il curato don Fabio Pesenti sarà attorno alla piccola bara bianca con Aira e il gruppo adolescenti dell'oratorio, domani alle 8,45 ci sarà la veglia. Alle 16 i funerali, celebrati da don Fabio insieme al neo parroco don Angelo Domenghini e cantata dai bambini. La bara bianca sarà poi tumulata nel cimitero di via San Siro, la scia di Francesca c'illuminerà a lungo.

C. Man.

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