Pd: «Governo sordo con la scuola
Così si peggiora solo la situazione»

Oggi, venerdì 8 ottobre, studenti di vario ordine e grado aderenti a varie sigle e movimenti studenteschi si sono mobilitati con manifestazioni in tante città italiane contro la riforma del ministro Gelmini. In piazza a Milano, Bergamo e Brescia anche i Giovani Democratici.

«Il Governo non affronta i problemi cronici della scuola pubblica e li peggiora con 8 miliardi di tagli ai servizi e 132.000 persone in meno tra insegnanti e personale Ata. Intanto in Lombardia i fondi vanno alle scuole private che solo pochi possono permettersi e i soldi si sprecano per attività di stampo militare, come il progetto Allenati per la vita», dichiara Silvia Gadda, segretario regionale dei Giovani Democratici.

«Non pensiamo che la scuola vada cambiata e portata al passo con i tempi: la vogliamo seria, aperta, interattiva, davvero utile per il lavoro e per la vita. Non serve tagliare a caso, il fatto è usare meglio le risorse. Se vogliamo che la scuola funzioni servono più servizi meglio organizzati e di maggiore qualità. Siamo in piazza non per protestare, ma per proporre. Vogliamo cambiare la scuola e sappiamo come farlo».

Ecco per punti le proposte che verranno portate all'Assemblea naizonale del Pd riunita a Malpensa e venerdì prossimo alle 20,45 alla Casa del Giovane per il lancio della 3 giorni di mobilitazione del PD Bergamo sulla scuola, promossa e coordinata dalla responsabile scuola Pd Bergamo, Francesca Bruschi, e dalla responsabile Circoli e comunicazione, Silvia Gadda.

Studenti Aule sicure, luminose e funzionali, riscaldamento in funzione, spazi aggregativi nella scuola; scuole aperte tutto il giorno e tutto l'anno; meno ore di lezione frontale e più laboratori e attività di gruppo, più attenzione alle competenze per il mondo globale (più ore di inglese, informatica e comunicazione web, arti e linguaggi visuali); percorsi differenziati in base agli interessi personali, alle capacità, alle carenze; più opportunità di studio e lavoro all'estero fin da piccoli; più spazio agli studenti nelle decisioni e nelle scelte educative.

Insegnanti Cambiare il modo di reclutare, formare, valutare e riconoscere la professionalità dei docenti, che sono i veri attori del cambiamento; più giovani docenti nella scuola.
 
Tecnologia Una scuola al passo con i tempi in campo tecnologico: potenziare i laboratori, connessione a internet wi-fi e computer nelle classi; promuovere l'uso didattico delle nuove tecnologie attraverso un piano di formazione dei docenti.

Federalismo e autonomia Reale potere di scelta alle scuole, garantendo il raggiungimento di traguardi di qualità definiti dallo Stato per tutto il territorio nazionale; personale e risorse economiche certe per ciascuna scuola e in tempo utile per l'inizio dell'anno scolastico.

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