La «ex» preleva senza delega
Un 68enne finisce sul lastrico

Anni d'inferno. Così li definisce Luigi Gorrini, 68enne residente in città e oggi pensionato dopo aver lavorato per una multinazionale, ricordando i suoi ultimi sette anni. A mettere nei guai Gorrini è stata l'ex compagna, prima, e la banca con la quale operava, poi. Ma, secondo Gorrini, è proprio la banca (l'allora agenzia 4 cittadina di Bipop Carire, confluita per le successive fusioni nell'attuale Unicredit) ad essere la causa principale delle sue attuali condizioni finanziarie assai disastrate e di vita sul filo del rasoio.

Banca con la quale ha ingaggiato una battaglia legale iniziata nel 2005, dopo aver scoperto che per diversi anni, dal 1999 al 2002, l'ex compagna aveva operato - a sua insaputa e senza alcuna delega, quindi illecitamente - molte volte sul suo conto corrente prelevandogli quelle che allora erano decine di milioni di lire. «In totale – attacca Gorrini – stiamo parlando di circa 50mila euro, incassati in varie forme e tempi».

Davanti a ciò la banca si difende chiamando in causa un fantomatico concorso di colpa del Gorrini.  Davanti alla richiesta di riavere i 50mila euro, insieme ai titoli depositati a garanzia che sono stati bloccati al Gorrini, Unicredit ha avanzato proposte inadeguate, dice lo stesso Gorrini.

«La banca – scrive Unicredit nella nota ufficiale inviataci in redazione – ha seguito con attenzione la vicenda, ereditata a seguito di precedenti operazioni societarie, ed in più occasioni ha dimostrato un'ampia disponibilità a trovare un accordo (al quale è tuttora disponibile), sulla base di quanto effettivamente emerso nel giudizio in corso».

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