Al cimitero la salma di Silvia Betti
I funerali saranno celebrati sabato

Dovendo restare esposto almeno un giorno all'interno del cimitero (come da regolamento comunale) il feretro di Silvia Betti - 48 anni, originaria di Milano, uccisa dal marito al culmine di una violenta lite avvenuta nel loro appartamento di Treviglio alle prime luci dell'alba - sarà tumulato sabato mattina, al termine del rito religioso che avrà inizio alle 10.30.

Oggi, venerdì, il feretro è stato accolto della donna è stato accolto al cimitero di Lambrate dai genitori, dai parenti, da amici e conoscenti, tutti stretti attorno al dolore di mamma e papà.

Intanto, dal fronte delle indagini si è appreso che a far esplodere la violenza del marito, Luigi Marenzi, sarebbe stato uno scatto di rabbia durante l'ennesimo litigio con moglie, che non solo voleva la separazione ma, a suo dire, in più occasioni lo aveva anche fatto sentire un fallito perché era disoccupato da due anni. Questa, secondo le ricostruzioni, la versione fornita al giudice dal cinquantunenne di Treviglio in carcere da martedì.

L'uomo, che al momento del suo arresto aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, giovedì  mattina ha voluto rispondere alle domande del gip Patrizia Ingrascì: alla fine dell'interrogatorio il magistrato ha convalidato l'arresto e confermato la custodia cautelare in carcere. Il reato di cui è accusato l'uomo è l'omicidio volontario, non viene contestata al momento la premeditazione.

L'avvocato Enrica Dominoni che assiste Marenzi ha preferito non fare anticipazioni sulle prossime mosse difensive: «Ritengo che non sussitano le esigenze cautelari – ha spiegato dopo aver sottolineato l'atteggiamento collaborativo del suo assistito davanti al gip– ma valuterò il da farsi solo dopo aver analizzato più approfonditamente gli atti e le motivazioni della custodia in carcere».

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