Piace sempre più l'energia solare
Un affare l'impianto fai da te

Voglio mettere il fotovoltaico sul tetto di casa per conto mio. Che faccio? Quanto mi costa? Che vantaggi ho? Voglio un impianto «fai da me» e non «chiavi in mano» come avviene, per esempio, con il «Fotovoltaico facile», dove il privato si deve preoccupare solo di mettere a disposizione il tetto della propria abitazione e di tutto il resto se ne occupa il Comune che si porta a casa anche gli incentivi. Come mi devo muovere? Se lo stanno chiedendo in tanti in questi mesi. Provare per credere. Basta contattare una qualsiasi azienda che installa pannelli fotovoltaici (peraltro cresciute come funghi nell'ultimo anno) e la risposta è sempre la stessa: è boom di richieste ed è ormai una corsa contro il tempo per riuscire a farsi installare l'impianto sul tetto di casa entro il 31 dicembre di quest'anno e poter così accedere agli incentivi previsti dal «Conto energia 2007-2010», più generosi rispetto a quelli che scatteranno dal prossimo anno.

Ma facciamo qualche conto. Il consumo medio di energia elettrica di una famiglia tipo di quattro persone (mamma, papà e due figli) è di circa 3.600 chilowattora all'anno. Si spende in media tra 900 e un migliaio di euro. Ora, per garantirsi l'autarchia elettrica, la famigliola dovrà farsi installare una trentina di metri quadrati di pannelli (un impianto da circa 4 chilowattpicco) che tra progettazione, pratiche e installazione costeranno circa 20.000 euro – i migliori arrivano dalla Germania, ma si può spendere anche meno, se provengono dall'Asia –, a cui aggiungere l'Iva del 10 per cento. Si sfiorano così i 22.000 euro. L'incentivo del Gse (Gestore dei servizi energetici) è valido per vent'anni da quando entra in funzione l'impianto e varia a seconda del modello e della potenza dell'impianto scelto. Il primo anno l'impianto può produrre fino a 4.400 chilowattora, potenza che decresce di anno in anno (ogni anno di un valore compreso tra lo 0,5 e l'uno per cento). Fatti due conti, il primo anno il Gse stacca un assegno di circa 1.800 euro di incentivi e si ha un risparmio in bolletta di circa 600 euro. Se ne devono mettere in preventivo però 350 per la gestione ordinaria e un'ottantina anche per la manutenzione straordinaria. Si arriva così a un utile netto di 1.950 euro all'anno. Utile che resta più o meno stabile per i successivi vent'anni, arrivando quindi ad accumulare la bellezza di quasi 40.000 euro. A cui ovviamente si devono detrarre i circa 22.000 euro dell'investimento iniziale per l'impianto. Resta così un guadagno netto di 18.000 euro.

Su L'Eco di Bergamo del 17 ottobre due pagine di informazioni

© RIPRODUZIONE RISERVATA