«Salviamo la terra de La Merletta»
Indiani, Atzechi e Masai in corteo

Si sono presentati davanti alla sede della Provincia, in via Tasso, per difendere l'area verde di Almè in riva al Brembo dove è prevista una strada con viadotto. In gioco c'è il futuro de «La Merletta», unica e ultima azienda agricola del comune di Almè. I proprietari dell'azienda agricola, accompagnati da una delegazione di Indiani Cree del Canada, Aztechi del Messico, Maasai del Kenya, molti amici e rappresentanti di associazioni culturali e sociali, hanno manifestato pacificamente ad Almè e a Bergamo, donando alle istituzioni i frutti della terra de la Merletta.

La protesta si è svolta poco prima delle 10 di martedì 19 ottobre: prima il folto e colorato corteo si è presentato in municipio, ad Alme: qui è stato ricevuto dal sindaco Bruno Tassetti che ha ribadito la sua contrarietà riguardo alla realizzazione della strada. «Si tratta di una strada provinciale e per l'approvazione del Pgt siamo stati costretti a inserirla - ha dichiarato il primo cittadino -. Spiegherò nuovamente la mia opposizione con una mozione contro il progetto».

La tappa successiva del corteo è stata la Provincia di Bergamo: in via Tasso, a rappresentare l'istituzione, l'assessore all'istruzione Anelli che ha promesso di «riportare all'attenzione del presidente Pirovano il problema, verificando tutti gli atti che riguardano questa strada». Il corteo ha poi raggiunto la sede cittadina della Regione, in via XX Settembre. Qui l'ingegner Merati ha ascoltato le parole di Simayiai, giovane ragazza Masai: «Questa terra deve essere conservata - ha detto -. Se non fosse così, sarebbe come l'acqua che scivola via e non ritorna più». A prendere la parola anche l'indiano Lio: «Come in America abbiamo combattuto per la nostra terra, adesso dobbiamo difendere questa che è parte della nostra e vostra eredità. Bisogna quindi trovare una soluzione diversa alla strada decisa: contrariamente sarebbe come perdere il proprio passato e il futuro».

«Le culture e la madre terra - sottolinea Johnny Scolari della "Merletta" - non sono solo un bene prezioso di chi le abita, ma un bene comune di tutti ecco perché molti popoli sono qui, per aiutarci a difendere le cose più importanti da tramandare alle nostre nuove generazioni». Nella sua riserva verde trovano spesso rifugio le molte culture ospiti del festival «Lo spirito del pianeta». Arrivano a visitare «La Merletta» tante scuole e anche centinaia di ragazzi con problemi più o meno gravi accompagnati dalle loro associazioni. Significativo lo striscione che il corteo ha mostrato durante la protesta: «La terra è di tutti. Dei figli e dei nostri figli. la terra non ha colore nè bandiera».

Per chi volesse sostenere l'azienda agricola la Merletta, www.lamerlettainawakan.it

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