Anziani, fragilità e disagio mentale
Servono amministratori di sostegno

A.A.A Amministratori di sostegno cercansi. Sono sempre troppe le persone fragili, disabili, anziani, con disagio mentale o con dipendenze in attesa di una figura che tuteli la loro integrità, che tenga in considerazione i loro bisogni e i loro interessi, che li supporti nel portare avanti le cose di tutti i giorni, come ritirare la pensione o fare la spesa o che si assicuri che il luogo in cui vivono sia adeguato alle loro esigenze.

Dall'indagine realizzata dal progetto «Liberi Legami. Tessere una Rete per la protezione giuridica per la provincia di Bergamo» è emersa le difficoltà nel far conoscere e nel diffondere lo strumento dell'Amministratore di sostegno, infatti: prevale il numero dei tutori rispetto a quello degli amministratori di sostegno; sono centinaia gli anziani o i disabili ricoverati nelle strutture della nostra provincia ad avere bisogno di un amministratore di sostegno; sono circa 170 gli amministratori di sostegno iscritti al registro provinciale conservato presso il Tribunale di Bergamo, ma numerose le persone in “lista d'attesa” per l'individuazione e la nomina del proprio amministratore di sostegno.

Da qui il progetto “Liberi Legami”, che verrà presentato martedì 19 ottobre alle 17 in Provincia. Scopo dell'iniziativa, sviluppata all'interno del progetto regionale “Amministratore di sostegno. L'attenzione alla persona” e finanziata dal Coordinamento regionale dei Centri Servizi del Volontariato della Lombardia, Il Co-Ge Comitato di Gestione del fondo speciale per il Volontariato e Fondazione Cariplo, è sostenere, consolidare e diffondere l'istituto dell'amministratore di sostegno attraverso la strutturazione di un sistema provinciale di protezione giuridica fondato sulla corresponsabilità. Il progetto è promosso dalla Rete “aperta” che ad oggi raggruppa 25 organizzazioni di volontariato, vede la collaborazione dell'Asl di Bergamo, il Centro Servizi Bottega del Volontariato, il Comune e la Provincia di Bergamo, l'appoggio della Fondazione della Comunità Bergamasca e coinvolgerà Uffici di Piano, Comuni, organizzazioni del privato sociale, giudici tutelari, ordini professionali e tutti i soggetti coinvolti nella protezione giuridica delle persone fragili.

Massimo Giupponi, direttore sociale dell'Asl di Bergamo: “Da una prima ricognizione fatta tra gli assistiti delle strutture residenziali unicamente dell'area anziani e disabili – 84 in totale – emerge che gli ospiti attualmente sostenuti da un amministratore di sostegno sono 386. Ce ne sono tuttavia altri 317 che hanno bisogno di questa figura. Parte dei 14 Ambiti territoriali ha già attivato iniziative formative sulla protezione giuridica, ma il territorio manca comunque di servizi per gestire la problematica. Tessere una rete per la protezione giuridica nella Bergamasca è un'iniziativa che vede quindi il pieno supporto della nostra Asl per trovare tra gli amministratori e gli operatori del terzo settore persone in grado di tutelare i diritti dei soggetti fragili”.

“Dal 2004 ad oggi sono molte le iniziative realizzate per promuovere l'amministrazione di sostegno, ma molte sono le cose ancora da fare – commenta Agnese Graticola, referente provinciale del progetto –. La volontà delle associazioni è creare una collaborazione stabile tra famiglie, pubblico e privato sociale, per fare in modo che le risorse, economiche e umane, che ora sono a disposizione del territorio siano massimizzate. La collaborazione e il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati nella protezione delle persone fragili consentirà di realizzare azioni differenziate a seconda dei territori e dei soggetti a cui si rivolgono e portare a riflettere che cosa significa nella società di oggi “tutelare i diritti” di tutte le persone, anche quelle che non sanno o non possono più tutelare e dar voce da sole ai propri diritti.

Il convegno di presentazione del progetto si terrà martedì a partire dalle 17,00 in sala Viterbi con la partecipazione di Ivo Lizzola, preside della facoltà di Scienze della formazione, Sergio Palazzo, presidente del Coordinamento Bergamasco per l'Integrazione (CBI – capofila del progetto), Agnese Graticola, referente del progetto e la testimonianza di Amministratori di sostegno.

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