I pendolari ferroviari fanno i conti
«Aumenti da 90 a oltre 400 euro»

I pendolari bergamaschi fanno i conti in tasca alla Regione Lombardia e al servizio ferroviario. Dopo le dichiarazioni dell'assessore Cattaneo, che prevede aumenti tariffari compresi tra il 15% ed il 35% da far entrare in vigore da gennaio 2011 su tutti i servizi di trasporto pubblico (treni, bus, metro, urbani ed extraurbani), il Comitato pendolari bergamaschi - insieme agli altri gruppi lombardi - hanno provato a fare delle simulazioni dell'impatto sui viaggiatori.

«Il risultato è che, per i pendolari, nell'ipotesi di incremento massimo (e più plausibile) delle tariffe - si legge in un comunicato -, si prospetta un maggior costo in seconda classe per andare al lavoro o a scuola variabile dai 90 (tratta da 1 a 5km) a oltre 400 euro per le tratte di 71-80km. Gli effetti della riduzione di passeggeri trasportati, che non troverebbero più conveniente utilzzare il mezzo pubblico in Lombardia, consisterebbero in una riduzione dal 5% all'11%, senza contare gli effetti di riduzione dei servizi. Sulle strade lombarde si riverserebbero, per converso, da 100.000 a 250.000 auto in più, con le conseguenze facilmente immaginabili sul piano dell'inquinamento, della congestione e dell'incidentalità. Le sole emissioni aggiuntive annuali di Co2 sarebbero tra i 200 ed i 500 milioni di chilogrammi».

Nei prossimi giorni i pendolari proporranno alternative per trovare nuove risorse «in modo equo, migliorando l'efficacia e l'efficienza dei servizi e, nel caso sia strettamente necessario, una ripartizione dei maggiori costi più equa ed ecologicamente sostenibile». In atto anche una protesta in Rete all'indirizzo http://patto.ilpendolare.com. Per info [email protected].

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