Semonte, un intero paese
per l'ultimo addio a Elia Mignani

C'erano tutto il paese e molta altra gente ancora, venuta da fuori, ai funerali di Elia Mignani, morto lunedì cadendo in un canalone sopra Orezzo. Il rito funebre è stato celebrato giovedì pomeriggio a Semonte: una folla così numerosa che sono state predisposte delle sedie sul sagrato della parrocchiale incapace di contenerla tutta.

All'esterno della chiesa, inoltre, è stato allestito uno schermo sul quale chi era rimasto fuori ha potuto seguire la crimonia alla quale sono intervenuti una trentina di sacerdoti tra cui i parroci della zona e i sacerdoti della Val di Scalve: una testimonianza corale di quanto lo scomparso fosse ben voluto da tutti.

La bara, portata a spalla dai fratelli, dai parenti e dagli amici, è scesa dalla casa posta sulla collina alla parrocchiale dove ha avuto luogo il rito funebre con la messa concelebrata dal parroco di Semonte don Mario Gregis e dai fratelli di Elia, don Battista e don Paolo. Questultimo, all'omelia, esortando tutti a voler trasformare la disgrazia accaduta in un momento di grazia e in un tempo di gloria, ha ricordato il fratello, uno degli ultimi contadini della Valle, persona semplice e umile, protagonista di una lunga avventura vissuta nell'ombra in un diuturno rapporto con la terra.

F. I.

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