Comune e Fisco per stanare evasori
Pizzicati già 61 bergamaschi

Dal suo avvio, un anno e mezzo fa, a oggi, la collaborazione tra il Comune di Bergamo e l'Agenzia delle entrate per «stanare» gli evasori fiscali ha già permesso di accertare 68 situazioni contributive non corrette. Corrispondenti al recupero, da parte dello Stato, di 1,6 milioni di euro, comprese le sanzioni. Una parte della cifra, 528mila euro, rimarrà a Palafrizzoni, che, con le sue segnalazioni, ha dato il la alla scoperta di queste anomalie.

I riscontri per le casse comunali probabilmente non saranno immediati: se infatti una parte di coloro a cui l'evasione viene contestata, in genere, concilia subito, altri scelgono la via del ricorso. «Considerato però che finora sono state esaminate la metà delle segnalazioni arrivate dal Comune (duecento su quattrocento), credo che alla fine l'introito per Palafrizzoni non sarà inferiore al mezzo milione di euro», calcola l'assessore al Bilancio, Enrico Facoetti.

La convenzione tra Palafrizzoni e la direzione regionale dell'Agenzia delle entrate risale a marzo dell'anno scorso. In pratica, l'Agenzia mette a disposizione dei Comuni informazioni relative a dichiarazioni dei redditi, registrazioni di atti, successioni e utenze. L'incrocio di questi dati con quelli già in possesso del Comune, uniti alla conoscenza del territorio, permette di riconoscere eventuali anomalie, che potrebbero essere sintomo di evasione. Valutati gli indizi, da Palafrizzoni parte la segnalazione (sono state 400 in questi 18 mesi, 200 finora quelle vagliate, da cui sono emersi i 68 accertamenti), poi è l'Agenzia a occuparsi delle verifiche del caso e a seguire la pratica.

Attualmente il Comune riceve, per questa collaborazione con l'Agenzia delle entrate, il 33% di quanto permette di recuperare al fisco. Ma con l'entrata a regime del federalismo fiscale la cifra è destinata ad aumentare: il decreto legislativo in materia prevede infatti che la quota sia del 50%.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 23 ottobre

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