Vigilessa «mobbizzata» a Trescore
Indagati sindaco e segretario

Il sindaco di Trescore Alberto Finazzi, il segretario comunale Franca Moroli e l'ex comandante della polizia locale Gian Maria Rossetti risultano indagati per mobbing in relazione alle presunte vessazioni che ha denunciato una vigilessa. Tecnicamente il mobbing non esiste nel codice penale, si configura sotto altri reati. Quello ipotizzato dal pm Giancarlo Mancusi è «lesioni personali colpose», dal momento che l'agente che ha presentato le denunce lamenta uno stato ansioso depressivo.

Le accuse della vigilessa, che ha inanellato una nutrita serie di assenze per malattia, erano rivolte principalmente all'allora comandante Rossetti, ora sospeso dal servizio dopo che a maggio ha rimediato una condanna a due anni con pena sospesa per peculato, falso e minacce a pubblico ufficiale. Sarebbe stato Rossetti, adesso assistito dall'avvocato Eliana Cappuccio, a compiere – stando a quanto raccontato dall'agente donna – le presunte vessazioni ai suoi danni. Al sindaco Finazzi, difeso dall'avvocato Gianluca Quadri, e al segretario comunale Moroli, assistito dall'avvocato Roberto Bruni, è invece contestato il concorso nel presunto mobbing. Perché, ipotizza il pm Mancusi, la vigilessa in più occasioni avrebbe segnalato il clima di scarsa serenità che si sarebbe respirato all'interno della polizia locale. La donna era stata anche convocata al cospetto di sindaco e segretario comunale per discutere della faccenda. Secondo le difese, durante questi rendez vous non è che la vigilessa avesse ribadito con convinzione le accuse. Comunque, per il pm, questi appuntamenti portano a credere che quantomeno Finazzi e Moroli fossero a conoscenza delle presunte vessazioni e che non abbiano fatto nulla per rimediare ai disagi accusati dalla vigilessa.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 23 ottobre

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