«Troppa conflittualità
fra medico e paziente»

Scienza e giurisprudenza, medicina e diritto, consenso informato, tutela del malato, (mala)sanità e informazione, esposizione in sede penale e civile degli operatori (anestesisti in testa). E soprattutto centralità degli aspetti umani, relazione medico-paziente, necessità dell'ascolto, disponibilità all'attenzione, tempi da dedicare a dialogo e confronto aldilà dei criteri di razionalizzazione e ottimizzazione “tecnica”.

Sono solo alcuni dei temi emersi al convegno “Medicina Salute e Società. Capire il cambiamento” svoltosi all'Auditorium di Piazza Libertà. Cambiamento: intanto una sorta di “penalizzazione” della Sanità che, anche sull'onda di quanto da tempo avviene negli Stati Uniti, sta prendendo piede anche da noi, soprattutto, paradossalmente, al Nord, in Lombardia, dove la Sanità funziona meglio. A questo proposito Raffaella Mascarino, giudice penale del Tribunale di Bergamo, ha sottolineato “l'alto grado di conflittualità cui si è giunti nel rapporto medico-paziente”. Conflittualità, a volte molto accesa, “spesso originata da una mancanza di dialogo. Da cause che prescindono dal lato tecnico, sono indipendenti dalle regole dell'arte, inersicono semmai il poco rispetto della persona”.

L'inasprirsi dei contrasti legali in materia sanitaria è un “problema culturale” secondo Ettore Ongis, che, affiancato dall'avvocato Laura Calzari di “Cittadinanza attiva”, ha diretto un tavola rotonda su “La persona, i bisogni, il cambiamento”. Il problema, ha sostenuto il direttore de “L'Eco di Bergamo”, è la “riduzione dell'essere umano alla sua corporeità. L'idea che lo star bene fisicamente coincida con la felicità. Basta pensare a quanto si investe su centri benessere e centri estetici. Non si dice abbastanza che il medico è un essere umano, con dei limiti; che l'uomo non è solo corpo, è anche, con parola volutamente inattuale, anima. Se questa è la mentalità comune le querele si moltiplicheranno esponenzialmente. Si esce da questa situazione rilanciando l'idea della vita buona, che non è solo benessere fisico”.

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