A Covo le salme di madre e figlio
Attesa per il rimpatrio in Romania

«E' stato tremendo non essere riusciti a tirarla fuori e vederla divorata dalle fiamme. Abbiamo salvato il marito, ma per lei non c'è stato nulla da fare». I fratelli agricoltori, Francesco e Andreino Bergamaschi, rivivono così quei tragici momenti del rogo nel quale hanno perso la vita nello schianto a Covo una ventottenne romena, Stefania Valentina Tenchi di Calcio e il bimbo che portava in grembo e che avrebbe partorito il 10 novembre. Solo il marito Costel Didin, muratore di 32 anni, è stato messo in salvo. E ora di quella famiglia rimangono lui e il primogenito Sebastiano di 4 anni.

Le salme di madre e del figlio che sarebbe nato fra un paio di settimane sono state composte in due bare nella camera mortuaria del cimitero di Covo. Appena i familiari si potranno riprendere un po' dallo choc, si deciderà per il rimpatrio dei due corpi. Sebastiano, intanto, chiede della mamma e di quel fratellino che non ci sono più. Accanto a lui la nonna Dumetra, che con gli altri familiari dovrà ora assistere anche Costel che si trova sempre ricoverato agli Spedali Civili di Brescia. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi rimane riservata. Nello scontro fra le auto è rimasto ferito anche l'altro conducente, un operaio ventiquattrenne di Romano, trasportato all'ospedale di Chiari. Se la caverà in una decina di giorni.

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