Romano sfora il patto di stabilità
Corte dei Conti: piani da rivedere

La Corte dei Conti ha scritto che il Comune nel 2010 sforerebbe il patto di stabilità per oltre 728 mila euro. Già a luglio la Corte aveva chiesto delucidazioni ai revisori dei conti comunali. L'assessore al Bilancio: non tagleiremo i servizi.

Il bilancio di previsione 2010 approvato dalla maggioranza Pdl e Lega Nord di Romano non rispetta il patto di stabilità e la Corte dei Conti, delegazione della Lombardia, lo ha ufficialmente comunicato al Comune invitando il Consiglio comunale ad assumere i provvedimenti necessari per il bilancio 2010 e per quello pluriennale. Un messaggio che si tradurrà sicuramente in altre variazioni di bilancio, come quella approvata alcune settimane fa dove ci sono minori entrate e minori spese per oltre un milione e centomila euro. La Corte dei Conti ha scritto che il Comune nel 2010 sforerebbe il patto di stabilità per oltre 728 mila euro, che diventano oltre 2 milioni e 63 mila euro nel 2011 e 3 milioni e 637 mila euro per il 2012. Già a luglio la Corte aveva chiesto delucidazioni ai revisori dei conti comunali che avevano dato parere non positivo al bilancio sul rispetto del patto di stabilità. Nella risposta dei revisori si legge: «Non vi era piena consapevolezza di dove effettuare i tagli alla spesa utili al rispetto del patto – legati anche alla tempistica dei pagamenti in base alla programmazione di spese relative agli investimenti – e di altre questioni collegate».

L'assessore al Bilancio Luciano Dehò commenta: «Sapevamo anche noi della grossa difficoltà nel riuscire a stare nei limiti del patto di stabilità; sicuramente al momento di fare le previsioni eravamo forse più ottimisti rispetto ad alcuni introiti collegati alle nuove costruzioni, settore fortemente condizionato dalla crisi economica». Dehò aggiunge che ci sono «soldi che dobbiamo pagare e, non possiamo, per opere pubbliche messe in cantiere dalla precedente amministrazione. Vogliamo rispettare i vincoli del patto di stabilità, anche se sono convinto che questi andrebbero rivisti per i Comuni virtuosi come il nostro. I soldi li abbiamo ma non possiamo spenderli per i vincoli del patto di stabilità». Per questo motivo con alcune banche, a cominciare dalla Bcc di Calcio e di Covo, è stato siglato l'accordo per la cessione del credito maturato nei confronti del Comune: si tratta di soggetti che hanno fornito prestazioni e lavori e dovrebbero aspettare a lungo i soldi. La Corte dei Conti invita a prendere provvedimenti concreti in materia, ricordando che i bilanci comunali devono attenersi a criteri di veridicità e attendibilità sempre più identici a quelli dei bilanci privati. «Abbiamo rivisto il piano delle opere pubbliche e lo stiamo ancora rivisitando – dice l'assessore – L'ampliamento della caserma dei carabinieri è prioritaria come opera pubblica, mentre altre sono rinviate a fasi successive. Non vogliamo incidere sulle spesa per i servizi vari erogati alla popolazione, pensiamo sia meglio posticipare un'opera pubblica piuttosto che tagliare un servizio. Stiamo monitorando anche le spese correnti e vogliamo evitare sprechi». Il capogruppo del Pdl Pietro Bisighini se la prende con la precedente amministrazione di centrosinistra: «Abbiamo ereditato un peso dalla precedente amministrazione, che dopo aver sforato il patto di stabilità nel 2007, ci ha lasciato nella condizione di doverci impegnare per riequilibrare gli indici richiesti dal patto di stabilità esige».

© RIPRODUZIONE RISERVATA