4 Novembre: il pensiero va
ai soldati morti nelle missioni

È stato un 4 Novembre secondo tradizione quello che si è celebrato anche a Bergamo: il pensiero, nei discorsi delle autorità, è andato soprattutto ai giovani soldati italiani la cui vita è stata spezzata nelle missioni all'estero.

È stato un 4 Novembre secondo tradizione quello che si è celebrato anche a Bergamo: il pensiero, nei discorsi delle autorità, è andato soprattutto ai giovani soldati italiani la cui vita è stata spezzata nelle missioni all'estero.
In particolare, ma non solo, ai quattro alpini uccisi in Afghanistan meno di un mese fa.

Le celebrazioni sono cominciate alle 9 in Rocca con la posa di corone d'alloro; corone anche all'interno di Palazzo Frizzoni e al monumento ai Fratelli Calvi. La festa delle Forze Armate - si ricorda il 4 novembre del 1918, data in cui si concluse la prima Guerra Mondiale - si è svolta in piazza Vittorio Veneto, con il centro chiuso al traffico per un paio d'ore. La parata si è svolta tra lo sventolio di bandiere tricolori agitate da un gruppo di giovani studenti delle scuole bergamasche.

C'erano il prefetto, Camillo Andreana, il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, poi Carlo Saffioti in rappresentanza della Regione e Mario Gandolfi per la Provincia (l'Ente festeggerà la ricorrenza domenica ad Averara, nell'allegato). Prima uscita ufficiale per il neoquestore di Bergamo, Vincenzo Ricciardi.

È stato letto il messaggio del presidente della Repubblica e del ministro della Difesa, Ignazio La Russa; poi il saluto anche del comandante del Reggimento Aves Aquila.

Gli onori finali alle 17, sempre in piazza Vittorio Veneto, con la cerimonia di ammaina bandiera. Per l'occasione è stata presista la possibilità di una visita guidata alla Torre dei Caduti, dalle 14 alle 19.

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