Atb e Teb, sono in aumento
i «portoghesi»: dal 4% al 6%

Controllori, sì, ma anche un po' strateghi. Strategia psicologica: gentilezza coniugata a un fermo rispetto delle norme. Come dire: con la gentilezza si ottiene tutto. Perché la caccia a evasori e furbetti, sul bus, può mettere di fronte alle situazioni più inaspettate (compresi, purtroppo, gli episodi di aggressioni che si erano verificati all'inizio dello scorso anno), e avere le idee chiare su come gestirle significa partire con il piede giusto.

Lo sanno bene dalle parti di Atb, dove infatti negli ultimi mesi si è lavorato molto su questo tema. Per cominciare, la squadra di 24 verificatori (che alternano l'attività di controlleria a quella di guida) si è allargata - con l'arrivo di sei nuovi elementi - e «ringiovanita», per effetto del turn over. Il personale, inoltre, ha ricevuto una preparazione specifica con l'aiuto di un magistrato e di uno psicologo.

L'esigenza di concentrarsi di più sul ruolo dei controllori nasce anche - e soprattutto - dal significativo aumento dei «portoghesi»: se tre anni fa veniva «pizzicato» senza biglietto un 4% scarso dell'utenza, nell'ultimo periodo si è arrivati a sfiorare quota 6%.

Fenomeno certamente dovuto in parte alla crisi economica, ma che Atb – visti anche i tagli in arrivo – non può ovviamente tollerare. Da novembre 2009 a ottobre di quest'anno, i controlli sono stati circa trecentomila. Diciottomila le sanzioni elevate. E la statistica mostra che nel 60% dei casi si tratta di cittadini stranieri.

Ma a non passarsela troppo bene è pure il tram, che infatti è da qualche tempo «sorvegliato speciale»: «Avendo molteplici porte, ed essendo un mezzo nuovo, sembra in effetti prestarsi a tentativi di evasione - osserva Giordano Rossi, dirigente dell'area Risorse umane di Atb -. Per questo siamo già intervenuti con operazioni massicce di verifica con la polizia locale che iniziano a dare risultati».
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