Rovetta, grazie al cuore degli abitanti
due persone tornano a camminare

Il cuore degli abitanti di Rovetta ha permesso di aiutare due persone a ricominciare a camminare. Da una parte un ex barista del paese, al quale per una malattia sono stati amputati piedi e mani, dall'altra una bimba ucraina che aveva perso una gamba.

Il cuore degli abitanti di Rovetta ha permesso di aiutare due persone a ricominciare a camminare. Da una parte un ex barista del paese, al quale per una malattia sono stati amputati piedi e mani, dall'altra una bimba ucraina che aveva perso una gamba.

Un anno fa, sull'Altopiano di Clusone si è innescata una lunga catena di iniziative spontanee. E all'appello per aiutare Renato Visinoni, rovettese, ne è presto seguito un altro.

Questa volta i compaesani erano chiamati dal Gruppo missionario parrocchiale a guardare lontano, fino in Ucraina. Là c'era una bella bimba bionda di otto anni, Eugenia, con un tumore che le stava mangiando le ossa.

Del suo caso era venuto a conoscenza Paolo Fiorani, milanese trapiantato a Rovetta dopo la pensione – è il capogruppo della minoranza, ma anche uno dei tre coordinatori del comitato per Renato e dei componenti del Gruppo missionario parrocchiale –: è stato proprio lui a portare la bambina in Italia. Per lei è stato studiato un arto allungabile, che si adatterà nel tempo alla sua crescita.

Renato Visinoni invece, per il quale sono stati raccolti 100 mila euro, dieci mesi dopo l'amputazione delle mani e dei piedi può camminare con le sue nuove protesi. In tempi record ha infatti abbandonato la sedia a rotelle.

L'asportazione, a fine gennaio, è stata necessaria per salvargli la vita dopo che lo scorso 23 dicembre era stato improvvisamente colto da una grave setticemia. Da allora Renato - ex barista dello Spicchio - non si è mai dato per vinto mettendocela tutta per tornare in piedi.

Tutto il racconto è su L'Eco di Bergamo del 20 novembre

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