Scuola, i «tecnici» restano al palo
Crescono i licei: a Bergamo +3,86%

La riforma della scuola non è riuscita a rilanciare l'istruzione tecnica. Al contrario, nella generale incertezza le famiglie hanno virato verso la tradizione: i licei. Sono liceali metà degli studenti lombardi, in pole position scientifici e linguistici. I dati della Cisl bergamasca parlano di una crescita provinciale più contenuta: 3,86% dei licei contro il 5,78% nazionale e addirittura un 7,91% regionale.

Nel panorama positivo dei licei fa eccezione il classico che cala: a livello locale dello 0,85%, a livello regionale dell'1,12%, a livello nazionale del 2,85%.

È interessante invece la crescita del liceo tecnologico (+2,1% provinciale, 1,3% nazionale e 0,86% regionale), superato solo dall'aumento del 2,7% del liceo linguistico. Un dato che ha spinto ben quattro licei scientifici a chiedere di poter aprire, il prossimo anno, l'opzione del liceo scientifico delle scienze applicate.

L'istruzione tecnica soffre per differenti concause. La principale è la sensazione che non dia più prospettive come un tempo. La pesante ristrutturazione del manifatturiero e il quadro italiano nel contesto internazionale accentuano la perdita, nelle famiglie, della percezione della cultura tecnica come valore sicuro per il futuro dei figli. A livello regionale il crollo è del -3,61% e di -2,35% nazionale.

Nella Bergamasca, invece, la tendenza è lievemente positiva: +1,3%, concentrata negli istituti tecnici industriali (+1,1%). Il 36% degli studenti, più o meno come dieci anni fa.

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