L'appello di Carrara ai cacciatori:
basta con le accuse, scioperiamo

Il senatore bergamasco Valerio Carrara (Pdl), da sempre sostenitore del mondo venatorio) ritiene sia venuto il momento di «ribaltare la prospettiva, facendo capire nei fatti quanto sia utile l'attività dei cacciatori».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una recente puntata della trasmissione tv «Agorà», in cui alcuni ospiti «sono arrivati, non so se per ignoranza o malafede, a dire che la fauna selvatica non provocherebbe danni». Ma prima c'erano state le querelle con il ministro al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, promotrice di un manifesto animalista che ha tra i suoi obiettivi l'abolizione della caccia.

Segnali di fronte ai quali il senatore bergamasco Valerio Carrara (Pdl, da sempre sostenitore del mondo venatorio) ritiene sia venuto il momento di «ribaltare la prospettiva, facendo capire nei fatti quanto sia utile l'attività dei cacciatori».

Così, il senatore ha preso carta e penna, scrivendo una lettera alle doppiette in cui propone loro un clamoroso sciopero. «Mi riferisco in particolare – scrive il senatore, responsabile nazionale del settore caccia del Pdl – a quei cacciatori che praticano la caccia al cinghiale e a quelle squadre di volontari che, per contenere le specie dannose, si prodigano nel loro abbattimento. Questa pratica ha tutte le caratteristiche di un impegno sociale e disinteressato nei confronti della comunità. Se questi "volontari" incrociassero le braccia e si astenessero per un certo periodo dal prelevare queste specie, dannose e pericolose, emergerebbe in tutta la sua gravità il fenomeno dei danni causati dalla proliferazione di questi animali alla collettività stessa».

Leggi di più su L'Eco in edicola giovedì 25 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA