«Yara non è andata via da sola»
A scuola un incontro con lo psicologo

«Tra le peggiori delle ipotesi, la migliore è che Yara sia stata sequestrata. Sono passati quattro giorni. Troppi». Queste le parole di suor Carla Lavelli, preside dell'istituto scolastico delle Suore Orsoline di Somasca a Bergamo. «Ormai ci restano solo la speranza e le preghiere».

«Tra le peggiori delle ipotesi, la migliore è che Yara sia stata sequestrata. Sono passati quattro giorni. Troppi». Queste le parole di suor Carla Lavelli, preside dell'istituto scolastico delle Suore Orsoline di Somasca a Bergamo. «Ormai ci restano solo la speranza e le preghiere».

L'aula di Yara è blindata e il clima fra i compagni di scuola è teso. I ragazzi sono preoccupati e spaventati, anche per le continue sollecitazioni dei media: «Abbiamo deciso di tutelare i ragazzi – spiega la preside – chiudendo le aule alla stampa». Non si tratta di semplici compagni di scuola, racconta la religiosa: «Yara ha costruito in questi anni amicizie importanti. È una classe molto unita e Yara qui si sente a casa».

Per i fratellini più piccoli, Nathan e Gioele, che frequentano entrambi l'istituto delle Orsoline, è stato studiato un accesso che li ripari all'entrata e uscita da scuola. In questi giorni, passano molto tempo con la zia e il piccolo Nathan ha scoperto della scomparsa della sorella soltanto sabato. Una famiglia che suor Carla conosce molto bene, da circa cinque anni, e che descrive come «splendida, unita e forte, con la quale si è sempre parlato in modo diretto, affrontando i problemi con serenità».

«Yara – continua suor Carla – è molto spigliata, decisa e sa il fatto suo. Non aveva nemmeno il tempo per cattive frequentazioni, era troppo impegnata con la danza, la sua grande passione». La religiosa ripete con gli occhi fissi a terra che non riesce a comprendere, ma di una cosa è convinta: Yara non è fuggita. «Appena ricevuta la telefonata abbiamo subito escluso l'allontanamento volontario. Sono stata a casa dei genitori e ho percorso il tratto di strada che divide la palestra dalla sua abitazione. Sono solo 700 metri che Yara ha percorso tante volte, non capisco come sia potuto succedere».

Per venerdì l'istituto ha organizzato un incontro dove i genitori che vorranno, potranno mettersi intorno a un tavolo e parlare e non è escluso un supporto psicologico per i compagni di Yara: «In passato – spiega suor Carla – siamo già ricorsi all'aiuto di uno psicologo per i ragazzi di una classe che aveva perso un compagno in un incidente stradale. Se i genitori lo riterranno opportuno, ci organizzeremo anche in questo senso».

Diana Noris

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