Sciopero revocato
Atb e Teb regolari

Il trasporto pubblico sarà regolare venerdì, 10 dicembre. Atb e Teb hanno confermato che lo sciopero nazionale di 24 ore del settore trasporti è stato spostato: il servizio sulla rete Atb e sulla linea del tram non subirà modifiche.

Il trasporto pubblico sarà regolare venerdì, 10 dicembre. Atb e Teb hanno confermato che lo sciopero nazionale di 24 ore del settore trasporti è stato spostato: il servizio sulla rete Atb e sulla linea del tram Bergamo-Albino sarà quindi regolare per l'intera giornata.

La decisione del ministro
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha differito ad altra data lo sciopero del personale addetto alle attività del trasporto ferroviario ed ai servizi accessori, programmato dalle 21 del giorno 9 dicembre alle 21 del giorno 10 dicembre 2010, e del personale addetto al trasporto pubblico locale, programmato dalle 00.01 alle 23.59 del giorno 10 dicembre 2010, indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa e Fast-Confsal.

I commenti
«E' un atto grave e colpevole». Così il segretario nazionale della Filt-Cgil, Alessandro Rocchi, considera la nuova ordinanza del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che ha differito lo sciopero nel trasporto pubblico locale e ferroviario del 9 e 10 dicembre. «Non è con gli atti coercitivi - dice - che si risolvono i problemi. Anzi, questa decisione è destinata a inasprire la vertenza contrattuale perché arriva dopo che è risultato assolutamente inefficace, oltreché intempestivo, il tentativo dell'ultima ora del ministro di recuperare parte delle risorse tagliate dalla legge di stabilità al trasporto locale».

«I tagli - evidenzia Rocchi - già previsti dalla manovra correttiva della scorsa estate, sono oggi confermati dalla legge di stabilità, da mesi contestata da Regioni, enti locali, associazioni ambientaliste e dei consumatori, dalla Cgil e dalla Filt».

Infine, secondo il sindacalista della Filt, i tagli «stanno già producendo effetti negativi sui livelli di servizio pubblico offerti e dalle prime settimane del nuovo anno si riveleranno insostenibili in tutte le Regioni e in tante città, con la riduzione dei servizi, l'aumento di abbonamenti e biglietti e le difficoltà nella tenuta occupazionale del lavoro nel settore».

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