«Nessuna ipotesi è esclusa
per riportare Yara a casa»

«Nessuna ipotesi è esclusa, tutti stiamo lavorando per riportare Yara a casa, viva». Ha due volti il messaggio lanciato dal procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni, nel corso della conferenza stampa organizzata a 15 giorni dalla scomparsa della 13enne di Brembate Sopra. Arriva infatti la conferma che le indagini, almeno per ora, «non hanno portato a risultati concreti», ma arriva anche la speranza che «Yara possa tornare a casa».

«Nessuna ipotesi è esclusa, tutti stiamo lavorando per riportare Yara a casa, viva». Ha due volti il messaggio lanciato dal procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni, nel corso della conferenza stampa organizzata a 15 giorni dalla scomparsa della 13enne di Brembate Sopra. Arriva infatti la conferma che le indagini, almeno per ora, «non hanno portato a risultati concreti», ma arriva anche la speranza che «Yara possa tornare a casa viva, perché non ci sono indizi che non lo sia».

Meroni, che aveva accanto a sé il questore Vincenzo Ricciardi e il comandante dei carabinieri Roberto Tortorella, ha confermato che il lavoro da fare è ancora immane: «Carabinieri e polizia stanno svolgendo un lavoro massacrante, e un lavoro altrettanto immane attende gli investigatori. Non è esclusa nessuna ipotesi e non vi sono elementi significativi per fare prevalere una pista su un'altra. Per il momento non ci sono tracce concrete». Insomma non è escluso, per esempio, né lo scopo estorsivo («non ci sono indizi per escluderlo») e neppure la fuga volontaria

E ancora: «Nessuna segnalazione viene trascurata, neppure la più stravagante. Per ora non sono stati raggiunti risultati concreti». Poi un appello ai giornalisti - tantissimi quelli presenti alla conferenza stampa -: «Non bisogna dare credito alle voci e alle congetture: alcune scelte fatte sono state prese solo per non lasciare nulla di intentato. Tutto quello che non può arrecare danno alle indagini verrà comunicato».

Il magistrato, rispondendo al fuoco di fila delle domande dei giornalisti presenti, ha anche spiegato che l'ipotesi di reato di omicidio contestato al marocchino Mohammed Fikri, fermato ma poi rilasciato, derivava da quell'intercettazione, inizialmente tradotta male. «Nel dubbio - ha precisato Meroni - la frase è stata interpretata a favore delle indagini». Come dire, insomma, che è stato meglio commettere un errore piuttosto che lasciar fuggire un possibile colpevole.

In breve, le altre novità più importanti
Enrico Tironi?
«Non è indagato e non è stato denunciato»

Il raggio delle ricerche?
«Non si esclude nulla»

Gli iscritti sul registro degli indagati?
«Solo il giovane marocchino fermato»

Il furgone bianco e l'auto rossa coi due litiganti?
«Non sono considerati indizi più importanti rispetto ad altri»

Per quanto proseguiranno le ricerche?
«È una decisione che non dipende da questo ufficio»

Una testimone ha lanciato un appello per essere ascoltata?
«Tutte le persone che avevano qualcosa da dire sono state sentite»

Qualcuno può fare qualcosa di utile per le indagini?
«Non l'abbiamo detto ufficialmente, ma crediamo che chiunque abbia informazioni senta il dovere di riferirle. Pensiamo sia normale che una persona lo faccia»

Qualche traccia negli incontri di Yara o nel suo pc?
«Non è emerso nulla di rilevante»

Potrebbe essere una vendetta nei confronti della famiglia?
«Tutto è possibile, perché non ci sono indizi seri in un senso piuttosto che in un altro»

Guarderete i video amatoriali fatti in palestra?
«Non escluderemo nulla»

Il cellulare di Yara era agganciato alla cella di Mapello per un sovraccarico di quella di Brembate?
«Non è stato possibile accertarlo»

E la banda che molestava minorenni nei paesi vicini?
«Si sta verificando anche questa pista»

L'ultimo sms di Yara sembrava più laconico, era suo?
«È possibile»

Più passa il tempo, più è difficile indagare?
«Ci sono casi - ha concluso il procuratore - che si sono risolti immediatamente, per altri si è arrivati a una conclusione a distanza di anni»



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