Omicidio in Brasile, il 17enne:
«Ho sparato io per 350 euro»

A sparargli sarebbe stato un ragazzo di appena 17 anni, assoldato da due adulti per compiere l'omicidio in cambio di circa 350 euro. Questo il nuovo dettaglio emerso sabato 11 dicembre sull'omicidio di Roberto Puppo, il 42enne originario di Osio Sotto.

A sparargli sarebbe stato un ragazzo di appena 17 anni, assoldato da due adulti per compiere l'omicidio in cambio di circa 350 euro. Questo il nuovo dettaglio emerso sabato 11 dicembre sull'omicidio di Roberto Puppo, il quarantaduenne originario di Osio Sotto che è stato ucciso nel Nord-est del Brasile lo scorso 24 novembre.

A renderlo noto è la Polizia civile dello Stato di Alagoas, titolare delle indagini, che nelle scorse ore ha pubblicato un comunicato sul proprio sito istituzionale, raggiungibile all'indirizzo www.pc.al.gov.br. La polizia riferisce che a sparare i quattro colpi di pistola contro il bergamasco - il cui funerale è stato celebrato sabato a Osio Sotto - sarebbe stato un ragazzo diciassettenne reo confesso e che i suoi complici sarebbero una donna di 30 anni, Vanúbia Soares da Silva, e un uomo di 42 anni, Cosme Alves da Silva.

La prima è la «donna con i capelli rossi» che era stata filmata da una telecamera a circuito chiuso mentre usciva dall'appartamento del bergamasco; il secondo è quello che era stato definito «tassista»: l'uomo presta servizio come autista privato. Non viene chiarito, invece, il movente del delitto.

Il primo a finire in manette è stato proprio il diciassettenne, di cui sono state rese note solo le iniziali del nome, J. M. V. S. Il ragazzo è stato arrestato il 2 dicembre durante un tentativo di rapina a Maceiò e ha confessato il suo coinvolgimento nell'omicidio del bergamasco.

Il ragazzo ha raccontato di essere stato assoldato da Cosme Alves per compiere l'omicidio, ricevendo un compenso di 800 real brasiliani, che corrispondono a poco più di 350 euro: la cifra gli sarebbe servita per comprarsi dei vestiti e per svagarsi con la fidanzata.

La sera del delitto, Vanúbia e Cosme sarebbero andati a prenderlo a Maceiò in auto e lo avrebbero portato fino alla spiaggia di Jatiúca, per prelevare Roberto Puppo. Da lì, tutti e quattro sono saliti in auto e hanno percorso una ventina di chilometri fino a Satuba.

A quel punto il conducente avrebbe fatto finta di avere problemi a una gomma e si sarebbe fermato per cercare di sistemarla. Il ragazzo ha raccontato di aver ricevuto dalle mani di Vanúbia una pistola revolver calibro 38 e di aver sparato a Puppo, sceso anche lui dalla macchina per controllare la gomma.

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