«Mi perdoni Gesù se non l'aspetto
io aspetto Yara, la mia bambina»

«Mi perdoni Gesù se non aspetto lui. Io aspetto la mia bambina». Le parole sono quelle di Fulvio Gambirasio, il papà di Yara. Le ha confidate al parroco don Corinno Scotti, che le condivide con la comunità di Brembate in una lettera pubblicata sul Bollettino parrocchiale.

«Mi perdoni Gesù se non aspetto lui. Io aspetto la mia bambina». Le parole sono quelle di Fulvio Gambirasio, il papà di Yara, la 13enne di Brembate Sopra che manca da casa dalla sera del 26 novembre scorso. Le ha confidate nei giorni scorsi al parroco del paese, don Corinno Scotti, che le condivide con la comunità di Brembate in una lettera pubblicata sul Bollettino parrocchiale in distribuzione da oggi.

«Fulvio - fa sapere don Corinno - ha preparato anche quest'anno il presepe con i due bambini piccoli», e proprio in quell'occasione ha fatto partecipe il parroco delle proprie riflessioni sul Natale ormai alle porte, sulle attese che la famiglia Gambirasio ripone nell'imminente avvento di Gesù. Poche parole, ma che certamente risuonano nel cuore di ciascuno di noi come un lacerante urlo di dolore, una struggente e sommessa implorazione al Signore, recitata idealmente ai piedi della mangiatoia che ha visto nascere la Luce del mondo.

«Ormai sono passati venti giorni - scrive don Scotti nella lettera ai propri parrocchiani - ma ciò che conta davvero, ciò a cui continuiamo ad aggrapparci con ostinazione e speranza è la preghiera. È proprio una preghiera corale e continua quella che stiano facendo per scuotere il cuore di Dio». Un Dio da cui lo stesso don Corinno «pretende un regalo».

«È Natale - scrive il parroco di Brembate Sopra -, è il compleanno di Gesù. Quando qualcuno compie gli anni, si è soliti presentarsi a lui con dei regali. L'unico regalo che possiamo fare al Signore Gesù sono le lacrime dei genitori di Yara e di tutta la comunità. Ma anche noi possiamo chiedere, anzi pretendere, un regalo da Lui. Che fasci di tenerezza il cuore di Maura e Fulvio e ci ridoni Yara».

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