Il gelo fa scoppiare un contatore
Allagato il tribunale di Bergamo

Un contatore nella notte è scoppiato a causa del gelo e l'acqua fuoriuscita ha allagato una parte del tribunale di Bergamo di via Borfuro. In azione i vigili del fuoco, l'acqua, dal quarto piano dove è iniziata la perdita, è arrivata fino al piano terra.

Un contatore nella notte è scoppiato a causa del gelo e l'acqua fuoriuscita ha allagato una parte del tribunale di Bergamo di via Borfuro. In azione i vigili del fuoco, l'acqua, dal quarto piano dove è iniziata la perdita, è arrivata fino al piano terra, allagando per circa 4 centimetri gli uffici dei giudici e della cancelleria nella zona del tribunale che sta a confine tra l'ala vecchia e quella nuova.

«La rottura di un contatore al quarto piano ha provocato tutto il disagio - ha commentato il presidente del Tribunale Ezio Siniscalchi, presente in ufficio ieri mattina con il vicario Luciano Alfani -. Purtroppo nessuno poteva prevedere un evento del genere e ci siamo subito attivati per ridurre al minimo i disagi all'utenza e per risolvere il problema». Vigili del fuoco e tecnici del Comune hanno subito individuato la causa: sul tetto del palazzo di via Borfuro, in un locale di servizio, è saltato a causa del forte gelo il vetro di un contatore dell'acqua, che ha poi dato origine alla grossa perdita. Hanno invece retto le tubature circostanti, schermate contro il gelo: a cedere è stata l'unica parte che non poteva essere coperta.

L'acqua ha invaso prima parte della sezione Civile, al terzo piano, colpendo il corridoio e poi gli uffici nella parte di confine tra la nuova struttura del Tribunale e la parte vecchia del palazzo. Dal terzo è filtrata al secondo, lungo le pareti e dalle controsoffittature in cartongesso, allagando gli uffici di alcuni giudici della sezione penale e i corridoi. Discorso analogo al primo piano, dove sono stati colpiti gli uffici dei giudici di pace. L'acqua è infine arrivata anche al piano terra, nella parte dove si trovano gli uffici dell'Unep.

Oltre ai vigili del fuoco, anche il 118 ha prestato soccorso a un maresciallo della vigilanza che, a causa dell'acqua, è scivolato e caduto a terra, lussandosi una spalla.

Il personale è riuscito comunque a far fronte alle normali attività (fortunatamente ridotte essendo sabato alla ricezione di atti in scadenza o urgenti, come i trattamenti sanitari obbligatori o Tso), allestendo uffici di fortuna al piano terra. Anche l'unica udienza penale prevista per la mattinata è stata regolarmente tenuta. A metà mattina, accertata la mancanza di pericolo, magistrati e personale con uffici nella parte libera dall'acqua sono tornati alla normale attività, mentre i tecnici sono rimasti al lavoro per le operazioni di sistemazione e ripristino: sarà poi da valutare l'eventuale danno a fascicoli, documenti e attrezzature informatiche ed elettroniche.

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