Homeless, crescono donne e bambini
La Caritas avvvia il progetto «Tabga»

Lo stereotipo del «senza fissa dimora» è rappresentato da un uomo singolo, di mezza età, che dorme per strada ormai da diversi anni, che ha interrotto le relazioni famigliari e sociali e si trascina sulle spalle lunghi percorsi di dipendenza da alcol o droghe.

È questo l'identikit che emerge anche dalla Consensus conference sulla homelessness che si è svolta a Bruxelles nei giorni scorsi. Proprio dalla conferenza europea emerge un altro dato preoccupante: cresce sulla strada la presenza anche di adolescenti e di donne vittime principalmente della disgregazione familiare, della perdita del lavoro, per lo più immigrate ed ex badanti. Un problema che si fa sentire anche a Bergamo.

Intanto la Caritas Diocesana Bergamasca avvia un nuovo progetto a favore dei più deboli. Un magazzino per «moltiplicare» le derrate alimentari raccolte dalle parrocchie e distribuirle a ben 70 enti che si occupano di poveri in Bergamasca. Si chiama Tabga, proprio richiamando il nome del luogo sul Mar di Galilea dove secondo la tradizione cristiana avvenne il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ed è un ampio magazzino attrezzato alla Cascina Battaina di Urgnano della Caritas diocesana bergamasca.

Sono appena terminati i lavori di realizzazione di questo grande centro di raccolta di derrate alimentari (con tanto di cella frigorifera e spazi attrezzati) a disposizione delle parrocchie che vorranno donare cibo da distribuire poi a quasi un centinaio di enti che sul territorio sono a contatto con le fasce più deboli della popolazione.

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