Fondo famiglia e lavoro:
richieste aumentate del 7%

La crisi anche nella nostra provincia ha colpito duro soprattutto in termini di disoccupazione, di perdita del lavoro e mandando in serie difficoltà molte famiglie. «Soprattutto quelle che non hanno reti di sostegno», precisa don Claudio Visconti, direttore della Caritas.

La crisi anche nella nostra provincia ha colpito duro soprattutto in termini di disoccupazione, di perdita del lavoro e mandando in serie difficoltà molte famiglie. «Soprattutto quelle che non hanno reti di sostegno – precisa don Claudio Visconti, direttore della Caritas diocesana – e che, una volta perso il sostegno del lavoro, non hanno potuto così "aggrapparsi" a nulla».

In questo contesto si capisce l'importanza del Fondo famiglia-lavoro avviato in città e in provincia, proprio per offrire un aiuto d'emergenza a chi si è trovato in situazioni drammatiche. «Il fondo provinciale – spiega don Claudio Visconti – è partito operativamente l'anno scorso, dopo la preparazione già nel 2008».

«Caritas ha messo 300.000 euro iniziali, cui si sono aggiunti 200.000 euro della Mia e 100.000 della Banca popolare. Poi ci sono state le raccolte parrocchiali, le offerte dei sacerdoti e quelle dei privati, qualcuna davvero straordinaria. Infine la collaborazione con la Fondazione della Comunità bergamasca, che ha finanziato 3 progetti per dare lavoro, per 150.000 euro».

«A oggi il Fondo ha distribuito circa 750.000 euro attraverso buoni alimentari, bollette pagate, microcrediti e soprattutto avviamento al lavoro». E nel 2010 – emerge da una comparazione dei dati – sono aumentate del 7% le richieste di aiuto da parte di famiglie con figli che, a causa della perdita del lavoro da parte di uno o di entrambi i genitori, non riscono più a far fronte alle spese quotidiane.

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