Prezzi in rialzo:+2.6% a dicembre
La denuncia di Federconsumatori

Una bella botta i dati Istat relativi ai prezzi al consumo rilevati a Bergamo nello scorso mese di dicembre. L'aumento è altissimo: + 0,5% rispetto al mese precedente e + 2,6% sullo steso mese dell'anno precedente. Federconsumatori denuncia: le istituzioni non intervengono.

Una bella botta i dati Istat relativi ai prezzi al consumo rilevati a Bergamo nello scorso mese di dicembre. L'aumento è altissimo: + 0,5% rispetto al mese precedente e + 2,6% sullo steso mese dell'anno precedente. Tutti i capitoli di spesa analizzati hanno registrato aumenti, ad eccezione dei costi per l'istruzione (nessuna variazione) che sono già ad un livello rilevante rispetto all'anno scorso.

Nella classifica dei maggiori rincari, in attesa dei salassi preannunciati per i mesi prossimi sul trasporto pubblico locale, svetta il settore dei trasporti seguito dalle comunicazioni. Anche i comparti dell'abbigliamento e degli articoli per la casa non sono stati da meno. «Questo fa dubitare che, in vista dei prossimi saldi, qualcuno abbia pensato bene di portarsi avanti maggiorando i listini» commenta Umberto Dolci di Federconsumatori Bergamo.

Naturalmente in occasione delle festività i servizi ricettivi e la ristorazione hanno fatto la loro parte (+ 0.3% rispetto a novembre). «È vero che molti rincari sono stati subìti anche dai commercianti, dai ristoratori e da chiunque svolge attività imprenditoriali a causa dell'aumento dei carburanti - continua Dolci - però questo argomento non dovrebbe l'alibi per “scaricare” tutto sui consumatori finali. In sostanza tutti coloro che hanno potuto farlo hanno aumentato i prezzi e a farne le spese sono coloro che non hanno redditi sufficienti a far fronte ai rincari, fra costoro sicuramente i disoccupati e i “pensionati al minimo”; i lavoratori cassaintegrati; i dipendenti e i pensionati a reddito fisso».

Federconsumatori punta il dito contro le Istituzioni: «Da parte di Regione, Provincia e Comune non c'è traccia di iniziative che siano volte a contrastare efficacemente la deriva del continuo aumento dei prezzi - continua Umberto Dolci -. Il Comune di Bergamo, da quando si è insediato, non ha ancora ritenuto opportuno convocare l'osservatorio prezzi per un confronto tra amministrazione, commercianti, artigiani, sindacati, operatori economici e associazioni di tutela dei consumatori sul fatto che Bergamo sia tra le città, se non la prima città in assoluto, dove si registra il maggiore aumento del costo della vita».

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