Val Calepio, la crisi frena l'economia
Grumello e Chiuduno: stop ai capannoni

Dopo anni al galoppo la Val Calepio frena. Due paesi simbolo dell'economia legata allo sviluppo industriale e artigianale - Grumello e Chiuduno - hanno messo nero su bianco la crisi e ne sono usciti due Pgt che parlano ormai chiaro: stop a nuovi capannoni.

Dopo anni al galoppo la Val Calepio frena. Due paesi simbolo dell'economia legata allo sviluppo industriale e artigianale - Grumello e Chiuduno - hanno messo nero su bianco la crisi e ne sono usciti due Piani di governo del territorio (ancora in itinere) che parlano chiaro: alt ai capannoni. Riconfermati i Piani d'intervento produttivo già previsti nei vecchi Piani regolatori generali, ma di nuovo non c'è più niente

Tra l'altro alcuni dei terreni su cui dovevano crescere i piani d'insediamento produttivo previsti nei Prg sono ancora lì intatti e sui capannoni ancora vuoti spuntano i cartelli «vendesi». Significa che il mercato è saturo. E agli estensori dei Pgt hanno dato precise indicazioni: per il momento, basta poli produttivi.

Alessandro Cottini, assessore all'Urbanistica di Grumello, ex sindaco oltre che assessore provinciale a Caccia, pesca e sport afferma che «L'economia è in recessione, ma se nei prossimi 10 anni sul territorio si riuscissero almeno a mantenere gli attuali livelli occupazionali nel settore produttivo, sarebbe già un risultato eccezionale». Chiuduno è sulla stessa lunghezza d'onda e anche nel suo Pgt ha deciso di confermare le zone produttive previste nel vecchio Piano regolatore generale, ma di non prevedere nessun metro quadrato in più di capannoni.

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