Corna Imagna
rilancia lo Strachì

A Corna Imagna li chiamano «Strachì» e «Gratù»: il primo è lo stracchino con latte intero, il secondo quello magro. Per salvare dalla sofferenza i piccoli allevatori e creare un marchio appetibile sul mercato è nata l'idea di una cooperativa.

A Corna Imagna li chiamano «Strachì» e «Gratù»: il primo è lo stracchino con latte intero, il secondo quello magro. Insieme alla ricotta e a un formaggio simile allo Strachitunt sono i quattro prodotti tipici degli allevatori del paese. Formaggi, naturalmente biologici, che spesso vengono richiesti sulle tavole dei ristoranti più noti della nostra provincia. Ma oggi l'attività è limitata: complessivamente gli allevatori dispongono di una trentina di vacche di razza bruno-alpina, numeri che rischiano di soccombere di fronte alla grande produzione della pianura. Per salvare dalla sofferenza i piccoli allevatori e creare un marchio appetibile anche sul mercato è nata l'idea di una cooperativa: un'alleanza per salvare lo «Strachì», loro formaggio principe. Un'idea condivisa e sostenuta anche dal Comune, il cui sindaco, Antonio Carminati, è l'anima del Centro studi Valle Imagna.

Così il 15 gennaio nascerà la cooperativa «Il tesoro della bruna» (il riferimento è al valore della vacca e alla sua razza): i soci allevatori sono Melchiorre Salvi (presidente), Cedric Locatelli, Maria Luisa Pellegrini, Daniele Manzinali, Celina Carminati in Cassi, quindi l'impreditrice agricola Agostina Rossi Costantina (frutteti), il commerciante Gregorio Salvi, l'agricoltore Giovanbattista Carminati, il vicesindaco Giacomo Invernizzi e il rappresentante del Centro studi Valle Imagna Luciano Masnada. Decisa la cooperativa bisognava trovare una sede. Niente di più semplice a Corna Imagna, patria di muratori. Il Comune, in collaborazione con la parrocchia, ha messo subito a disposizione un ampio edificio rurale a Finiletti, all'interno di un borgo antico.

Da alcuni giorni un gruppo di muratori volontari della valle, tra cui alcuni soci della cooperativa, sono al lavoro dall'alba alla sera per sistemare a tempo di record l'edificio che diventerà sede del «Centro servizi per l'agricoltura». Oltre alla sede della cooperativa, quindi caseificio, negozio e spazi degustazioni, infatti, la casa in cui nascerà lo Strachì (di cui si sta anche studiando il logo), ospiterà locali per valorizzare gli altri prodotti agricoli del paese e per gli incontri degli allevatori. Obiettivo della cooperativa è incrementare la produzione oltre i tre quintali di latte, superando quindi i 30 stracchini al giorno.
E non finisce qui: dopo la nascita della cooperativa con la firma il 15 gennaio, entro aprile si vuole avviare caseificio (l'unico dell'alta Valle Imagna) e spaccio per la vendita.

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